Salvini a Pescara: il comizio e la crisi di governo
Dopo aver di fatto sancito la crisi di governo, il vicepremier leghista Matteo Salvini è arrivato a Pescara per un comizio da cui ci si aspettano maggiori dettagli circa le sue prossime mosse. La visita abruzzese rientra nell’ambito del tour di Salvini “Estate italiana”, comizi che si svolgono nelle località di vacanza in giro per l’Italia e che diventano di fondamentale importanza per il leader della Lega proprio in vista di un possibile voto anticipato [qui le 3 possibili date per il ritorno alle urne].
+++ Di seguito i tratti salienti del comizio di Salvini +++
“Sono paziente ma non sopporto più i no. Non sono giornate semplici ma quello che facciamo lo facciamo per gli italiani. Oggi si è ministri, domani chi lo sa”. “C’è bisogno di fare, di sbloccare le opere pubbliche. Non abbiamo bisogno di ministri che bloccano le opere pubbliche. Abbiamo bisogno di sbloccare le opere pubblica”.
“Noi guardiamo avanti e chiediamo agli italiani la forza di prendere in mano questo Paese e salvarlo, riportarlo dove i nostri nonni lo avevano lasciato”. “Quanti altri al governo sulla faccia della terra con 7 ministri sono disposti a dire andiamo a casa domani mattina e restituiamo la parola agli italiani se non ci fanno lavorare? Magari altri pensano alla poltrona. Per noi la poltrona vale meno di zero. Se serve, parlano gli italiani. Noi siamo al servizio del popolo italiano”.
“L’Italia non è il campo profughi dell’Unione europea”.
“Dimostreremo, se ci date la forza di farlo, che si possono tagliare le tasse ai lavoratori italiani. Sono orgoglioso di aver fatto piangere la Fornero con Quota 100 Quota 41 obiettivo dopo quota 100. Dopo 41 anni di lavoro deve esserci il sacrosanto diritto di andare in pensione”.
“Chi ha rovinato il Sud sono i politici corrotti e inetti che lo hanno governato per decenni. Darò l’anima per unire questo Paese nel nome della gente che lavora. Questo Paese ha bisogno di regole, ordine e disciplina. Chi sbaglia paga, punto. E se vuoi rompere le palle torni al tuo paese, perché di rompicoglioni ne abbiamo anche troppi”.
“Deputati e senatori alzano il culo e vengano in Parlamento, anche la settimana di Ferragosto, se serve. Chi non viene è perché vuole tenersi la poltrona. I parlamentari della Lega sono pronti a venire in Aula lunedì e poi anche sabato e domenica. Sfidiamo i 900 parlamentari a presentarsi in Parlamento settimana prossima e a giustificare lo stipendio che prendono”.
“Piuttosto che tenere fermo il Paese diamo la parola agli italiani, che ci dicano cosa bisogna fare. E beninteso, non mi interessa tornare al vecchio, se devo mettermi in gioco con un’idea di futuro lo faccio da solo e a testa alta. Poi potremo scegliere dei compagni di viaggio, certo”.
Salvini commosso parlando dei figli chiude il comizio, proprio mentre il premier Conte sta per iniziare la sua conferenza stampa a Palazzo Chigi [qui la diretta].
Salvini e la crisi di governo
Salvini nella serata di oggi, giovedì 8 agosto, ha sostanzialmente decretato la fine del Governo Lega-M5S: “La maggioranza di governo non c’è più, andiamo subito al voto”, ha dichiarato in una nota. “Inutile andare avanti a colpi di No e di litigi, come nelle ultime settimane, gli Italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di ‘Signor No’”.
“Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni. L’ho ribadito oggi al presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori. Le vacanze non possono essere una scusa per perdere tempo e i parlamentari (a meno che non vogliano a tutti i costi salvare la poltrona) possono tornare a lavorare la settimana prossima, come fanno milioni di Italiani” [qui le ultime news sulla crisi di governo].
Le parole di Salvini sono arrivate al termine di una due giorni frenetica e infuocata. L’equilibrio all’interno della maggioranza di governo è stato rotto dopo la bocciatura al Senato della mozione M5S contro la Tav.
Nella giornata di oggi si sono susseguiti diversi incontri tra Palazzo Chigi e il Quirinale. Salvini ha avuto un colloquio con il premier Giuseppe Conte, che in mattinata aveva a sua volta visto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato, da parte sua, nel pomeriggio, ha ricevuto al Colle i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati.