Matteo Salvini cita una frase di Benito Mussolini. Ancora una volta. Dopo aver di fatto aperto la crisi di governo, il vicepremier leghista, durante il suo comizio a Pescara di ieri sera, ha invitato gli italiani a dargli “pieni poteri”. La stessa espressione, come ricorda il settimanale l’Espresso, fu utilizzata dal Duce 87 anni fa, nel celebre “discorso del bivacco”.
“Chiediamo i pieni poteri perché vogliamo assumere le piene responsabilità. Senza i pieni poteri voi sapete bene che non si farebbe una lira di economia”, disse Mussolini il 16 novembre 1922 nel suo primo intervento da presidente del Consiglio incaricato. “Con ciò non intendiamo escludere la possibilità di valorose collaborazioni, partano esse da deputati, da senatori o da singoli cittadini competenti. Abbiamo ognuno di noi il senso religioso del nostro difficile compito, il Paese ci conforta e attende, e non gli daremo ulteriori parole, ma fatti”, aggiunse il dittatore fascista.
Parole che suonano in certi punti sovrapponibili a quelle pronunciate da Salvini a Pescara. “Chiedo agli italiani se vogliono darmi pieni poteri per fare le cose come vanno fatte”, ha dichiarato il leader della Lega nel suo comizio sulla crisi di governo. “Dobbiamo fare in maniera veloce, compatta, energica, coraggiosa quel che vogliamo fare. Non è più il momento dei no, dei forse, dei dubbi. E, beninteso, non mi interessa tornare al vecchio: se devo mettermi in gioco lo faccio da solo, e a testa alta. Poi potremo scegliere dei compagni di viaggio, certo. Gli italiani hanno bisogno di un governo che faccia”.
Non è dato sapere se Salvini sapesse che stava citando Mussolini. Fatto sta che, come detto, non è la prima volta che il leader leghista si ritrova a usare espressioni già utilizzate dal Duce. Un anno fa, appena insediatosi al governo, Salvini aveva risposto alle critiche ricevute da più parti con un post sui social in cui aveva scritto “Tanti nemici, tanto onore”, famosa frase di Mussolini.
Nel maggio scorso, inoltre, aveva fatto molto discutere la decisione del vicepremier leghista di tenere un comizio a Forlì dallo stesso balcone del Palazzo Comunale dal quale era solito affacciarsi il Duce per i suoi discorsi alla piazza. A chi lo accusa di similitudini con il dittatore fascista, però, Salvini in passato ha già riposto di ritenere la tesi “demenziale”.