Salvini indagato per i voli di Stato illegittimi, la reazione del segretario della Lega
Non si è fatta molto attendere la reazione di Matteo Salvini alla notizia secondo cui il segretario della Lega è indagato per abuso d’ufficio in merito a 35 voli di Stato considerati illegittimi, perché utilizzati “per fini privati” ai tempi in cui era ancora ministro dell’Interno.
Giunto a Catanzaro, dove ha inaugurato la nuova sede regionale calabra della Lega, Salvini ha commentato con i presenti l’apertura dell’inchiesta della procura di Roma, che ha trasmesso gli atti al tribunale dei ministri: “Leggo che sono inquisito. Ma tutti i miei voli di Stato – ha dichiarato – erano per motivi di Stato, da ministro del’Interno, per inaugurare caserme. Mai fatto voli di Stato per andare in vacanza, quello lo fanno altri”.
“Non vedo l’ora di andare nei tribunali – ha continuato Salvini – a difendermi. Sono accusato di tutto, querele, abuso di ufficio, sequestro di persona: l’unica cosa che mi dispiace è che si spendano migliaia e migliaia di euro per indagare su Matteo Salvini e ci sono tanti ‘ndranghetisti in giro per strada”.
In mattinata, sul suo profilo Twitter, l’ex capo del Viminale aveva anche pubblicato una foto con in mano un cioccolatino, corredata da una didascalia: “Un po’ di dolcezza per voi! Più ci attaccano, più andiamo avanti col sorriso”.
Secondo l’indagine – scattata in seguito a un’inchiesta del quotidiano La Repubblica del maggio scorso – Salvini avrebbe approfittato dei voli di Stato, organizzati per impegni istituzionali, per recarsi anche ad alcuni comizi elettorali nelle vicinanze. Il 4 gennaio, ad esempio, secondo le accuse il segretario della Lega ha partecipato a un vertice sulla sicurezza a Pescara, ma subito dopo ha lanciato la campagna elettorale per le regionali d’Abruzzo (poi vinte).
La Corte dei Conti, che per prima ha avviato un’indagine sulla vicenda, ha archiviato tutto spiegando di non aver ravvisato alcun danno economico alle casse dello Stato. Ma, giudicando comunque “illegittimo” l’uso dei voli di Stato da parte di Salvini, ha trasmesso gli atti alla procura di Roma. Che ha dunque aperto un’indagine ipotizzando il reato di abuso d’ufficio.