Crisi di governo, Salvini: “Il mio un errore? Non avevo previsto la mossa dei renziani”
“Il mio un errore? È così se lo si considera in base alle logiche della vecchia politica. Io non pensavo che ci sarebbero stati dei parlamentari renziani che invece di andare alle elezioni avrebbero votato anche per il governo di Pippo e Topolino”. Matteo Salvini ha preso la parola durante lo speciale del Tg1, la sera di mercoledì 28 agosto, rispondendo al giornalista che gli chiedeva se la sua mossa di aprire la crisi di governo non si fosse rivelata un errore.
Il ministro dell’Interno è intervenuto dopo la decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di convocare Giuseppe Conte per conferirgli il mandato per la formazione di un governo Pd-M5S, al termine del secondo giro di consultazioni indette dopo la crisi di governo, innescata proprio da Salvini.
Durante la trasmissione il titolare del Viminale ha ammesso di non aver calcolato la mossa dei renziani, parlando però di un errore che può essere definito tale solo “in base alle logiche della vecchia politica”.
“Ci sarà un monocolore del Pd, perché Conte è del Partito Democratico”, ha aggiunto Salvini. “E hanno chiesto pure un vicepremier. Mi dispiace per questo cambiamento”.
Intervenendo durante il programma Stasera Italia su Rete4, Salvini ha rimarcato: “Ha vinto Renzi che sta rientrando dalla finestra. Ditemi cosa hanno in comune Renzi e Di Maio, che si sono insultati per dieci anni”.
“Prima o poi il conto arriva, non possono scappare per sempre dal voto”, ha dichiarato il titolare del Viminale.
Crisi di governo, Salvini risponde sulla proposta Di Maio premier
Per quanto riguarda la proposta della Lega, che avrebbe offerto a Di Maio l’incarico di premier – rivelata dal capo politico M5S – Salvini ha risposto: “Non ho sentito Di Maio in questi giorni, perché non inseguo nessuno. Non starò lì a polemizzare”.
Durante il suo discorso al Quirinale al termine del secondo giro di consultazioni, Salvini aveva espresso “sconcerto a Mattarella per spettacolo indecoroso su poltrone”, sostenendo che Conte fosse stato “scelto al G7” di Biarritz su indicazione di Parigi, Berlino e Bruxelles.