Salvini diserta vertice Ue migranti – Il capo del Viminale Matteo Salvini ha disertato ancora una volta la riunione dei ministri dell’Interno dei paesi Ue: su sette incontri organizzati fino ad oggi, il vicepremier ha presenziato solo a uno.
Ultima assenza quella del 6 giugno in Lussemburgo, che gli è valsa l’attacco dell’eurodeputato del Partito democratico Roberto Gualtieri: “Salvini perde il pelo, ma non il vizio”.
“Dopo due mesi di campagna elettorale, di promesse e di arringhe nelle piazze italiane l vicepremier diserta una riunione che ha in agenda questioni importanti come la riforma della direttiva sui rimpatri, i fondi europei per gli affari interni nel contesto del prossimo quadro finanziario pluriennale, le misure antiterrorismo e le sfide future su migrazione e asilo”.
“Ancora una volta l’Italia non sarà rappresentata a livello politico”.
Perché anche questa volta il ministro non si è presentato alla riunione con i suoi omologhi europei? Troppi impegni elettorali in Lombardia, come testimonia la sua attività sui social.
“Chi si ferma è perduto”, è il post che si legge sull’account Twitter di Salvini pubblicato lo stesso giorno del Consiglio di Lussemburgo, a cui ha invece preso parte il sottosegretario Nicola Molteni.
Eppure l’argomento in discussione al summit del 6 giugno è uno dei temi più cari al ministro Salvini, quello dell’immigrazione. A Lussemburgo sono in agenda anche i negoziati per la riforma del Regolamento di Dublino, contro cui il capo del Viminale si è più volte scagliato e che ha promesso di cambiare.
“È davvero sconcertante l’impudenza con cui questo sistematico assenteismo viene praticato, per di più proprio sui temi che hanno costituito il principale argomento propagandistico di Salvini e della sua retorica sulla difesa degli interessi nazionali in Europa”.
“La verità è che l’Italia, in Europa non è mai stata così debole e isolata come oggi e che l’ennesima assenza di Salvini a un’importante riunione del Consiglio dimostra che questo governo prende in giro gli italiani senza alcuna vergogna”.
A non essersi presentati a Lussemburgo il 6 giungo in realtà sono stati anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il capo del Mit Danilo Toninelli: nella stessa giornata infatti si teneva anche la riunione dei ministri Ue della giustizia e dei trasporti.
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