“Penso che non entro il mese di maggio, ma entro il 10 maggio, se i numeri continueranno a essere positivi, non la Lega ma l’Italia si aspetta le riaperture con l’eliminazione del coprifuoco“, che con questo meteo “rischia di essere un danno alla salute“. Il leader del Carroccio Matteo Salvini torna sul tema divisivo del coprifuoco, durante la conferenza stampa alla Camera sulle proposte della Lega per l’agricoltura.
“L’Italia merita riaperture al chiuso e all’aperto, di giorno e di notte, con l’eliminazione del coprifuoco”, insiste il leader della Lega. “Se i numeri continuano ad essere positivi e gli italiani continuano ad usare buon senso, mi aspetto che il diritto al lavoro, alla vita e alla libertà sia fondamentale. Mi aspetto che la gente possa tornare a lavorare in palestra, in piscina, nei parchi tematici, al bar, senza limiti di orario. In queste condizioni anche di meteo il coprifuoco rischia di essere un danno alla salute: più la gente è libera di uscire, passeggiare e respirare, meno possibilità ci sono di assembramenti”.
“Ci aspettiamo che il presidente Draghi e il Consiglio dei ministri applichino la norma del buon senso. Ovviamente”, spiega Salvini, “se ci fosse un aumento dei contagi, nessuno pretende di imporre nulla. Ma se la curva continua ad essere calante… Non pretendiamo di partire sabato 8 maggio” come altre città e paesi in Europa “però entro la metà di maggio tornare alla vita penso sia un segnale di rispetto per gli italiani, che ovviamente devono usare questa libertà con intelligenza. Le feste scudetto, oltretutto, sono finite e non dovrebbero essercene altre…”.
Il segretario leghista interviene inoltre sul tema del ddl Zan, dopo le polemiche scoppiate a seguito del monologo di Fedez al concerto del primo maggio. ” “Sono pronto a un confronto con Fedez, con telecamere o meno, per parlare di futuro, di diritti, di arte, di musica, sul suo attico, in autogrill”, ribaisce Salvini. “Per il momento non c’è alcuna risposta. Tuttavia le emergenze dell’Italia sono altre, penso alla ragazza morta ieri in fabbrica”, conclude riferendosi al caso di Luana D’Orazio, 22enne morta risucchiata da un rullo mentre era al lavoro in una fabbrica tessile.
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