Salvini contestato in Sicilia, accolto dagli striscioni pro-migranti
Matteo Salvini contestato in Sicilia, accolto anche da striscioni pro-migranti. È quanto accaduto oggi, domenica 11 agosto 2019, in una giornata fitta di incontri per il leader della Lega, che da qualche giorno ha lanciato un suo tour estivo che ha il sapore della campagna elettorale.
Messaggi in difesa dei profughi contro Salvini sono spuntati soprattutto a Siracusa dove è stato programmato un intervento del leader della Lega, vicepremier e ministro dell’Interno, per le ore 18.30.
Nel centro storico di Ortigia sono apparsi striscioni con scritte sulla questione migranti come: “Questa è una casa che accoglie”. e ancora: “Non in mio nome”. L’arrivo di Salvini è stato programmato precisamente al ponte Santa Lucia, all’ingresso del centro storico. È stato poi preparato il palco in largo XXV Luglio, davanti al Tempio di Apollo. Il leader leghista dovrebbe intervenire alle ore 20.30.
Ma ci sono state contestazioni in ogni forma nella giornata siciliana del vice presidente del Consiglio, in una fase delicata per definire gli scenari futuri in Parlamento dopo la crisi politica scatenata dallo stesso Salvini. Appena giunto in municipio a Catania, dove lo attendeva il sindaco Salvo Pogliese, il leader leghista è stato contestato da decine di persone. In piazza duomo, davanti a Palazzo degli Elefanti, c’erano un centinaio di persone divise in due schieramenti: pro e contro il ministro dell’Interno. I simpatizzanti della Lega hanno esposto uno striscione con la scritta “Catania identitaria”.
Il contestatori hanno gridato “Siamo tutti terroni” e “Venduto”. “Per anni ci hanno denigrato e ora vengono a cercare i nostri voti”, ha gridato una signora che teneva in mano la bandiera della Trinacria. Poi hanno tutti iniziato a cantare “Bella ciao”, mentre altri gridavano slogan contro il ministro.
Fra i due gruppi c’è stato qualche momento di tensione.
All’uscita dal municipio di Catania, qualche centinaio di manifestanti ha contestato Salvini gridando “buffone” e lanciando bottiglie di plastica vuote contro la sua auto. Tra il portone del municipio e la folla c’era un cordone di polizia.
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