Salvini risponde alla lettera di Conte
Matteo Salvini risponde alla durissima lettera scritta contro di lui oggi, 15 agosto, dal premier Giuseppe Conte, che lo ha accusato di “sleale collaborazione” e di “ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione”.
“Sì, confesso, sono colpevole di avere l’ossessione della sicurezza dei cittadini e della lotta ai trafficanti di esseri umani”, replica Salvini durante la tradizionale conferenza stampa di Ferragosto del Viminale, che quest’anno si è tenuta a Castelvolturno, in provincia di Caserta. “Per questa ossessione 60 milioni di italiani mi pagano lo stipendio. Se vado bene come ministro dell’Interno, così sono. Se non vado bene e si preferisce qualcuno del passato, magari del Partito democratico basta dirlo”.
“Mi spiace che certe cose il presidente del Consiglio, anziché dirle in faccia, le scriva sui social, mentre da ore stavo lavorando a Castelvolturno”, prosegue Salvini. “Chiunque si occupi di sicurezza sa che il tema dell’immigrazione clandestina è assolutamente legato alla condizione di vita degli italiani”.
Il ministro risponde anche all’affermazione della scorsa settimana di Conte, secondo cui il leghista gli avrebbe detto di voler aprire la crisi di governo per capitalizzare il consenso elettorale del Carroccio. “È una bugia: se non ci fosse stata la marea di no delle ultime settimane il governo sarebbe andato avanti”, spiega Salvini. “Che il presidente del Consiglio mi metta in bocca cose non dette e poi mi parli di slealtà…”.
Durante la conferenza stampa sulla pagina Facebook di Salvini è stato pubblicato un lungo post su Facebook in cui il ministro scrive, tra le altre cose: “Confesso la mia ‘colpa’, caro Presidente, la mia ‘ossessione’ nel contrastare ogni tipo di reato compresa l’immigrazione clandestina. Faccio il ministro per difendere i confini, la sicurezza, l’onore, la dignità del mio Paese. Con me i porti sono e rimarranno chiusi ai trafficanti e ai loro complici stranieri. Ed è chiaro che, senza questa fermezza, l’Unione Europea non avrebbe mai mosso un dito, lasciando l’Italia e gli Italiani soli come ha fatto negli anni dei governi di Renzi e del Pd”.
Nella sua lettera di oggi Conte accusa Salvini di “sleale collaborazione”, “foga politica” e alcuni “strappi istituzionali”. Il premier rimprovera al ministro di aver distorto il suo pensiero sul caso Open Arms.
“Comprendo la tua fedele e ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula ‘porti chiusi’. Sei un leader politico e sei legittimamente proteso a incrementare costantemente i tuoi consensi. Ma parlare come Ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa”, scrive Conte. “È un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare. il tema dell’immigrazione è un tema complesso. Va affrontato con una politica di ampio respiro”.