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    La menzogna di Salvini: “Ho fatto scrivere ‘padre’ e ‘madre’ nei moduli per la carta d’identità”. Ma ecco la prova che non è vero

    Il nuovo modulo per richiedere la carta d'identità

    "Ho cancellato la dicitura 'genitore 1' e 'genitore 2' dai documenti", ha detto Salvini. Ma da un'analisi dei moduli risulta che non è così

    Di Caterina Coppola
    Pubblicato il 10 Ago. 2018 alle 14:50 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:12

    Che il ministro dell’Interno Matteo Salvini non abbia simpatie per le famiglie arcobaleno (quelle, cioè, formate da genitori dello stesso sesso), non è una novità. La sua convinzione, sulla quale non è disposto a cedere di un millimetro, è che l’unica famiglia possibile sia quella composta da un padre, una madre e relativi figli.

    Lo ha ribadito più volte, prima e dopo le elezioni del 4 marzo, anche rispondendo a un’interrogazione in Senato del suo collega di partito l’avvocato Simone Pillon, lo stesso che non vuole la stregoneria a scuola.

    L’ultima affermazione, in questo senso, è di oggi 10 agosto ed è contenuta in un’intervista rilasciata dal ministro e vicepremier al quotidiano cattolico La Nuova Bussola Quotidiana.

    “La settimana scorsa – racconta – mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell’Interno, sui moduli per la carta d’identità elettronica c’erano ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione ‘madre’ e ‘padre'”.

    È stato il sito Gaypost.it (in un articolo di Caterina Coppola, la stessa autrice di questo articolo su TPI.it, ndr) a verificare le affermazioni fatte dal ministro per scoprire che le cose stanno diversamente.

    Sul sito del Ministero, infatti, il modulo per chiedere la carta di identità elettronica riporta chiaramente la dicitura “genitori” di cui si devono indicare nome e cognome e di cui è richiesta la firma. Non “padre e madre” come dichiarato da Salvini.

    Da un’analisi del file, però, si può risalire al fatto che il modulo sia di recente pubblicazione. È vero, dunque, che è stato sostituito da poco, probabilmente su esplicita richiesta del ministro stesso.

    Qui il nuovo modulo:

    Ma cosa c’era scritto nei vecchi moduli?

    Un’ulteriore ricerca porta alla luce una circolare dello scorso 27 febbraio in cui il Ministero dava indicazioni a chi di competenza su come identificare elettori ed elettrici che si fossero presentati ai seggi con la ricevuta della richiesta della carta di identità elettronica, non ancora rilasciata. Le elezioni non c’erano ancora state e Salvini non era ancora ministro.

    La circolare include la copia del modulo che, opportunamente compilata e protocollata, funge da attestazione della richiesta del documento di identità. Nell’immagine si legge chiaramente “1° genitore” e “2° genitore”. Ma poco sopra si legge anche “1° testimone” e “2° testimone”. Una mera indicazione cronologica su chi sia il primo tra i genitori, così come tra i testimoni, ad apporre la firma sulla richiesta. Nessun riferimento né a genitori dello stesso sesso, né a “genitore 1” e “genitore 2” come dichiarato dal ministro.

    Qui il vecchio modulo:

    Anche nei nuovi moduli, del resto, la dizione resta generica: “genitori” senza riferimenti al genere maschile o femminile, né a “padre” o”madre”. Perché, allora, dire il contrario?

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
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