Salvini a Bibbiano: “Non avrò pace finché l’ultimo bambino non sarà a casa”
Matteo Salvini in piazza a Bibbiano per intervenire sul caso degli affidamenti illeciti di bambini. Il vicepremier e leader della Lega oggi si è recato nel comune in provincia di Reggio Emilia che da alcune settimane è finito al centro dell’attenzione per l’inchiesta Angeli e Demoni che ha fatto emergere lo scandalo di bimbi sottratti ai genitori sulla base di dichiarazioni e relazioni manipolate, per poi essere affidati ad amici e conoscenti delle persone coinvolte. (Oggi quattro bambini sono tornati a casa dai genitori naturali)
Le parole di Salvini a Bibbiano: “Giù le mani dai bambini”
“Non avrò pace finché l’ultimo bambino non sarà a casa”, sono state le parole di Salvini tra la folla . “Togliere i bimbi a mamma e papà – ha ribadito il segretario della Lega – deve essere l’ultima cosa”. E poi: “Chi ha sbagliato deve pagare doppio”. “I tribunali dei minori vadano nei campi rom”.
Salvini ha detto di essesi presentato a Bibbiano nella veste di “papà” e di “ministro” e ha annunciato anche una commissione d’inchiesta sulla vicenda, da istituire in tempi brevi. Il vicepremier-ministro ha detto: “Entro la pausa estiva, ai primissimi di agosto, sarà approvata dal Senato una commissione d’inchiesta sulle case famiglia. Temo che truffe e schifezze emergeranno in tante case famiglia italiane. Sono quasi diecimila in Emilia Romagna i bimbi sottratti negli ultimi anni ai genitori. È un numero che non esiste. Su questi diecimila bimbi andremo fino in fondo”.
Lo scontro politico Salvini-Di Maio-Pd su Bibbiano
La vicenda viene utilizzata in questi giorni da Salvini e dal Movimento 5 Stelle anche per un attacco agli avversari del Partito Democratico e della sinistra, accusati di essere in qualche modo coinvolti nella vicenda o silenti.
“Che schifo una certa sinistra che fa business sugli immigrati e perfino sui bambini”, aveva scritto su Twitter e Facebook il ministro dell’Interno annunciando il 20 luglio l’intenzione di andare a Bibbiano. “Oggi sarò a Bibbiano per confermare il mio impegno, da papà e da ministro, in difesa di chi non si può difendere: giù le mani dai bambini”, aveva poi ribadito in mattinata sui suoi canali social.
Luigi Di Maio nei giorni scorsi è stato molto più netto. “Io col Pd – ha detto in una diretta Facebook il capo politico del M5S il 18 luglio – non ci voglio avere nulla a che fare, con il partito di Bibbiano che toglieva i bambini alle famiglie con l’elettroshock per venderseli non voglio averci nulla a che fare e sono stato in questo anno quello che più ha attaccato il Pd”.
Il Pd viene preso di mira a causa del coinvolgimento nell’inchiesta del sindaco di Bibbiano, che risulta indagato. Il primo cittadino Andrea Carletti è accusato di abuso d’ufficio e falso, ma non è coinvolto in crimini contro i minori.
E il partito di Nicola Zingaretti ha annunciato querela nei confronti di Di Maio per diffamazione. “Le dichiarazioni demenziali del vicepremier Di Maio – hanno scritto i Dem – il quale collega l’identità del Pd alle vicende drammatiche relative all’inchiesta sui minori che coinvolge il comune di Bibbiano, confermano solo il livello di disperazione di un personaggio che ha fallito il suo obiettivo e scarica la sua bile sugli avversari politici”.
La vicenda degli affidi pilotati per ora coinvolge il sindaco e 18 persone tra dirigenti comunali, psicologi e assistenti sociali.
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