Forza Italia è nel caos. E non solo per le nomine governative e di partito, destinate a suscitare i soliti tumulti. Stavolta c’è ben di più. È chiaro a tutti che sotto l’ombrello di Mario Draghi si definiranno nuovi equilibri politici: fu così con Monti, figuriamoci adesso. Al Centro si aprono tanti cantieri, tutti con l’ambizione di intercettare l’onda lunga del nuovo premier, e tutti puntano a rosicchiare la piccola residua percentuale di Forza Italia.
Proviamo a contarli. Toti ha già la sua componente alla Camera e la sua operazione avanza in pendant con la emancipazione della Carfagna, con cui progetta da tempo un partito moderato.
Renzi si sente il Macron italiano, vuole fortissimamente diventare l’erede di Berlusconi, con o senza il consenso del diretto interessato, complici le quinte colonne rimaste in Forza Italia ma dialoganti con lui. Calenda è più freddino ma è il meglio piazzato nei sondaggi e sa di poter attrarre consenso liberale.
Poi c’è Salvini, persuaso forse dal “suocero” Denis Verdini che è arrivato il momento magico per la sua “Lega Italia” con Silvio presidente e Matteo segretario.
Pochi forzisti resistono alla smobilitazione e Silvio Berlusconi stesso appare annoiato della sua stessa creatura, per lui oggi fonte più di problemi che di soddisfazioni.
Chissà che alla fine il consiglio più concreto non sia quello che gli ha dato il fedelissimo democristiano Gianfranco Rotondi in una lettera riservata che nessuno ha letto in Forza Italia ma la cui sintesi è tranchant: Forza Italia non serve più a niente perché è la lista del candidato premier dal 1994 e ha funzionato appunto finché Silvio ha fatto il candidato premier, adesso perde consensi perché il candidato premier è un altro.
Per Rotondi adesso a Silvio converrebbe staccare la spina al partito personale e fare un nuovo predellino per la fondazione di un Partito Popolare italiano legato al Ppe.
Con chi? Pare che Rotondi abbia suggerito a Berlusconi addirittura i nomi da coinvolgere: alcuni politici (non Renzi e Calenda), tre grandi imprenditori e persino tre giovanissimi talenti sconosciuti ai più.
Quando Silvio dovrebbe fare la controrivoluzione ? Sùbito, secondo Rotondi e comunque – of course – prima dell’elezione del presidente della Repubblica, a cui Silvio dovrebbe giungere “riverginato” dal nuovo Partito Popolare.
Magari in quel di Arcore la lettera sarà stata intercettata e triturata e Silvio non la leggerà mai, ma in Forza Italia ricordano che a suggerire il partito unico di centrodestra nel 2008 fu proprio Rotondi.
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