“È questa l’Italia per cui stiamo lavorando: che i figli nascano a Cantù e non ci arrivino dai barconi dall’altra parte del mondo già belli e confezionati. Le sostituzioni di popoli con popoli che sostiene una certa sinistra a me non piacciono” .
Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini durante la sua visita nella città di Cantù (Como) domenica 28 aprile.
In tale occasione, il ministro ha invitato sul palco una famiglia con sei figli. Dopo essersi congratulato con il padre il vice primo ministro ha detto la sua sulla famiglia tradizionale, additando le famiglie di migranti colpevoli di minacciare il “made in Italy” attraverso la “sostituzione di popoli”.
Le affermazione del vicepremier hanno scatenato numerose polemiche: “Le parole di Salvini sono disgustose e confermano il suo razzismo, per quanto sostenga il contrario. La presunta ‘sostituzione dei popoli’ che vagheggia è solo una fantasia complottista da piano Kalergi, che ora torna utile per la campagna elettorale. Il ministro dell’Interno supera ogni giorno un nuovo limite di indecenza”.
Lo ha dichiarato la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, candidata con Europa Verde nella circoscrizione Italia centrale alle Europee.
Gabriella Nobile, fondatrice dell’associazione “Mamme per la pelle”, ha realizzato un video nel quale risponde al ministro:
“Caro ministro degli Interni, questi sono i miei figli, arrivati dall’Africa già belli e confezionati. I miei figli sono italiani esattamente come i suoi. Ogni parola che lei ha detto è una pietra scagliata contro di loro e contro la Costituzione italiana. Vergogna, i bambini non si toccano”.
Mamme per la Pelle è un’associazione culturale nata il 30 novembre 2018 per svolgere attività dirette a creare e rafforzare una rete organizzata di madri italiane o straniere con figli che possano subire discriminazioni per le loro origini.
Gabriella Nobile, mamma adottiva milanese di due bambini arrivati dall’Africa, impaurita dal clima di razzismo che stava prendendo piede nel nostro Paese, ha scritto una lettera aperta al leader della Lega Matteo Salvini per “ringraziarlo” della sua violenta campagna elettorale contro gli immigrati, che ha scatenato un’ignobile ondata di intolleranza e di odio nei confronti di chi ha una pelle di un colore diverso, con continui insulti e minacce che non hanno risparmiato neppure i bambini e gli adolescenti.
La lettera di Gabriella è stata subito condivisa da una mamma romana che l’ha contattata, ed immediatamente il gruppo si è allargato a macchia d’olio coinvolgendo decine di mamme in tutta la Penisola, fino alla Sicilia, dove alcune donne hanno adottato bambini non accompagnati arrivati in Italia con i barconi.
Ora che proclami elettorali si sono trasformati in programmi di governo e il clima politico invece di rasserenarsi si fa ogni giorno più ostile contro le altre etnie, le mamme hanno deciso di scendere in campo.