“Per la venuta del capo del Partito (Lega ndr), cioè Matteo Salvini, è stato proibito il nostro gazebo previsto in piazza Vittorio Emanuele, cioè a più di 300 metri da piazza Municipio dove si effettuerà il suo evento e viene sospesa qualsiasi attività politica in tutta la città normanna. Sospese anche tutte le attività elettorali per l’elezione anministrative comunali in cui corriamo con la nostra lista!”.
È quanto fa sapere in una nota il coordinamento cittadino di Potere al Popolo commentando il divieto imposto dalla Polizia Municipale di effettuare un gazebo nel giorno della venuta di Matteo Salvini nella città normanna in provincia di Napoli.
Il capo dei Vigili Urbani di un comune sciolto per le contemporanee dimissioni di 13 consiglieri comunali su 20 (di maggioranza e di opposizione) ha chiesto al Prefetto o suo delegato se era possibile far mettere un tavolino in una zona di Aversa nello stesso giorno in cui (il 6 maggio) Matteo Salvini viene per un suo comizio.
La risposta è stata, come si legge: “vista la presenza del Ministero dell’Interno, è stato acquisito l’indirizzo di non autorizzare nessuna ulteriore manifestazione o occupazione di suolo pubblico”.
Il Ministero dell’Interno ha in sostanza risposto: “meglio di no, quel giorno Aversa deve essere a disposizione soltanto di Salvini”, con tanto di concentramento eccezionale delle forze di polizia.
La risposta di Potere a Popolo:
“Per prerogative tutte sue e dei suoi supporters locali (che ben rappresentano quella città di speculazione edilizia, sventramento del Centro Storico, di divisione del tessuto sociale grazie a lunghe pratiche di clientelismo) un Ministro di una Repubblica nata dalla Resistenza, decide, tramite gli apparati istituzionali, di fare sospendere diritti elettorali e costituzionali.
Controlli, bonifiche di tombini (meno male perché sorci e blatte ci mettono in croce) e interdizione del centro di Aversa per un’intera giornata, sospensione di momenti pubblici di propaganda e istituzione di zone rosse di ben 1 km da Piazza Municipio.
L’enorme ed esagerato schieramento di forze dell’ordine (che costerà parecchio alle nostre tasche, già svuotate dai tagli imposti dall’Unione Europea) è proprio la classica dimostrazione di paura.
Il Ministro, se ne andrà e lascerà ad Aversa i suoi problemi: distruzione del tessuto produttivo e commerciale, fiumi di cocaina che vengono spacciati quotidianamente, usura diffusa tra le figure deboli della popolazione vessata dalla crisi economica.
Per questo noi denunciamo questo sopruso e ribadiamo la nostra intenzione che sia una normale giornata di lavoro, di propaganda elettorale e dissidenza circa la “zona rossa” che penalizza persino i portatori di handicap e la venuta di un Ministro che non porta prospettive di sviluppo e lavoro, ma divisione con la sua legge di Autonomia differenziata delle Regioni.
Una giornata normale contro il tentativo di una giornata di paura e una città in ostaggio”.