Dopo aver escluso la possibilità di “coalizioni strane” con il Movimento Cinque Stelle, altro grande vincitore delle elezioni dello scorso 4 marzo, il leader della Lega Matteo Salvini apre a un appoggio da sinistra per la formazione del governo. Salvini si è detto disponibile a ricevere il sostegno dalla sinistra, ma non dal Pd. La sua idea è attrarre quella “tradizione di sinistra che non vota o che guarda alla Lega”.
“Renzi è vittima della sua arroganza”, ha detto il leader leghista. “Peccato, perché c’è una tradizione di sinistra che non vota o che guarda alla Lega e cercheremo di raccogliere queste forze. Se verremo chiamati, siamo pronti. Non facciamo accordi partitici o politici, noi abbiamo un programma: chi condivide programma ci sta bene”.
Il segretario della Lega ha detto che non intende “scansarsi” dall’incarico di candidato premier della coalizione di centrodestra, che gli spetta sulla base dei patti sottoscritti con il leader di Forza Italia e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni prima del voto. Ma Berlusconi, che il 6 marzo si è definito il “regista” del centrodestra, non ha ancora ufficializzato il ruolo di Salvini come candidato premier, e ha aggiunto che la coalizione si presenterà unita alle consultazioni. “Resto il leader di Forza Italia ed il garante della compattezza della coalizione”, ha detto Berlusconi.
Intanto Salvini ha speso parole di rassicurazione per l’Unione europea, che secondo lui non deve temere il centrodestra. “Noi andremo in Europa a cambiare regole che hanno impoverito italiani”, ha detto.