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    Salone del Libro, Salvini contro l’esclusione di Altaforte: “Siamo alla censura, al rogo i libri”

    Matteo Salvini a Pesaro. Credit: Twitter/Matteo Salvini
    Di Cristiana Mastronicola
    Pubblicato il 9 Mag. 2019 alle 13:16

    Salone del libro 2019 news Salvini – Matteo Salvini entra a gamba tesa nella discussione sul Salone del Libro di Torino. In occasione di un comizio a Pesare, il ministro dell’Interno e vicepremier leghista ha commentato le polemiche sulla presenza dello stand della casa editrice vicina a CasaPound Altaforte, con cui Salvini ha pubblicato il libro-intervista “Io sono Matteo Salvini. Intervista allo specchio”. [Qui l’articolo sulle polemiche al Salone]

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    “Siamo nel 2019 alla censura dei libri in base alle idee, al rogo dei libri che non ha mai portato fortuna in passato”, ha detto il ministro dell’Interno.

    Il vicepremier leghista aveva affrontato l’argomento anche a Otto e Mezzo, ospite di Lilli Gruber su La7. “Io ho fatto un’intervista con una giornalista, questi della casa editrice non li conosco, non li ho mai incontrati, io non prendo un euro. Ma chi lo conosce Francesco Polacchi?”, ha detto Matteo Salvini rispondendo alla padrona di casa che gli faceva notare del suo libro-intervista pubblicato con Altaforte.

    “Ma perché dobbiamo fare la censura preventiva? Questa presunta superiorità culturale della sinistra che non esiste, chi l’ha detto che solo la sinistra può fare cultura?”, ha aggiunto ancora il vicepremier in trasmissione.

    Il 7 maggio, a proposito delle polemiche che montavano, aveva affermato: “Io non sono fascista. Sono antifascista, anticomunista, antirazzista, anti-nazista. Tutto l’anti possibile”, ha detto il ministro dell’Interno. “Per me la cultura è cultura, da qualsiasi parte venga”.

    “Non ho in programma una visita a Torino, non fatemi fare anche l’organizzatore di saloni di libri”, ha spiegato Salvini. “Se ci sono idee diverse, è anche bello il confronto ma non organizzo io, non allestisco io, fatemi fare il ministro dell’Interno non della Cultura”, aveva aggiunto ancora Salvini. [Qui tutto l’articolo]

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