Rocco Casalino confessa: “Non escludo di candidarmi”
“Mi auguro che il governo duri. Non escludo di candidarmi, nel Movimento sentono la mia mancanza”.
Rocco Casalino protagonista di una lunga intervista pubblicata su “7”, l’inserto del Corriere della Sera. Il portavoce del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ci tiene ad allontanare una volta per tutte l’etichetta di “quello del Grande Fratello”: “Non pensavo che mi avrebbe danneggiato a livello di immagine”, ammette.
“Non rinnego nulla, però mi è rimasta addosso come una macchia. Quando mi si vuole danneggiare, ecco che torna fuori in forma spregiativa. Mi pesa ancora, ad esempio mi ha impedito di fare il percorso da parlamentare”.
Un’altra cosa che farebbe, se solo ne avesse l’opportunità, sarebbe cancellare da Wikipedia la sua biografia perché, dice, “è piena di stupidaggini”. Casalino, che in questi anni è diventato il capo della comunicazione di Palazzo Chigi, non dice no a priori ad un’esperienza “diretta” nell’agone politico: “Io deputato o senatore? Non lo so, non lo escludo”.
“Superiamo questo momento difficile, ricreiamo un clima di squadra”, ha spiegato. Casalino parla del premier Giuseppe Conte, definendolo un personaggio che “ha tutte le caratteristiche per essere un gigante”.
Su Luigi Di Maio: “Nel 32% del 2018 c’era tanto di mio nel Movimento. Luigi? Abbiamo un rapporto molto buono, ma prima il confronto era quotidiano, adesso capita molto meno. Diciamo una volta a settimana”.
Rocco Casalino sottolinea: “Mi dicono che la mia mancanza si sente. Vedo i sondaggi sempre peggiori e la vivo proprio male. All’inizio ho provato a seguire sia Conte che Di Maio, poi ho capito che era impossibile”.
Casalino non si sottrae quando si tratta di prendersi i meriti di quell’ormai celebre discorso al Senato con cui il premier Conte ad agosto in piena crisi si impose di fatto come “anti-Salvini”: “C’è il mio zampino, lo ammetto. Sentivo che sarebbe nato il Conte bis e ci ho scommesso, quando nessuno ci credeva”. Casalino aggiunge: “Ho sviluppato la sensibilità di prevedere dove va l’opinione pubblica e cosa succederà”.