Roccella contestata sul caso La Russa: “Non entro nelle reazioni di un padre”
“Non entro nei casi individuali e nelle reazioni di una persona che ha un rapporto affettivo, è il padre dell’eventuale indagato. Quello che posso dire è che La Russa è stato quello che ha proposto per la prima volta una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, perché questo non è un problema solo delle donne ma anche degli uomini. Mi sembra questa già una risposta”. Lo ha detto ieri la ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, rispondendo a una domanda sulle accuse di violenza sessuale rivolte a Leonardo Apache La Russa e le dichiarazione del padre, presidente del Senato.
La ministra, ospite del festival letterario “Il libro possibile” di Polignano, è stata contestata da parte della piazza, che ha accolto con alcuni “buu” le parole sul caso scoppiato negli scorsi giorni. “Io sono per la libertà di parola, mia e di chi contesta”, ha commentato Roccella al termine dell’incontro.
La ministra è anche intervenuta sul caso Santanchè, al centro di un’inchiesta di una procura di Milano per la gestione delle sue aziende. “Non c’è bisogno che si dimetta”, ha detto riguardo la titolare del Turismo, accusata anche da alcuni suoi ex dipendenti per il mancato pagamento del Trattamento di fine rapporto (Tfr). “Ricordo ancora il caso di Enzo Tortora come anche tutti i politici che si sono dimessi e poi sono risultati assolutamente innocenti”, ha detto in un altro passaggio accolto da proteste. “I loro processi sono finiti nel nulla e nessuno ha restituito a queste persone la reputazione. Invece, ad esempio, i magistrati che hanno accusato Enzo Tortora hanno fatto carriera e nessuno gli ha chiesto di rendere conto degli errori commessi. Quindi io credo da garantista che non ci sia alcun bisogno di dimettersi”.