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    Risultati elezioni Sardegna, perché lo scrutinio è così lento

    Di Daniele Nalbone
    Pubblicato il 25 Feb. 2019 alle 13:43 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 01:19

    C’è ancora da attendere per sapere chi sarà il nuovo presidente della Regione Sardegna. E sono diversi i fattori che stanno allungando i tempi per i risultati.

    Il primo: è vero che i seggi si sono chiusi alle 22 di domenica 24 febbraio, ma gli scrutini sono iniziati solo alle 7 di lunedì 25 febbraio.

    Il secondo: i risultati ufficiali arrivano all’ufficio elettorale della Regione in “maniera aggregata”.

    Di fatto, non arrivano i dati di ogni singola sezione ma si devono attendere quelli che rispondono ai seguenti criteri:

    per i comuni fino a 10 sezioni, i dati sono comunicati quando è completato lo scrutinio di tutte le sezioni;

    per i comuni fino a 30 sezioni, i dati saranno comunicati quando lo scrutinio sarà completato in almeno metà delle sezioni;

    per i comuni con più di di 30 sezioni i dati saranno comunicati al 25 per cento dello scrutinio, al 50 per cento, al 75 per cento e al 100 per cento.

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    Terzo fattore che sta allungando i tempi dello scrutinio e, soprattutto, la comunicazione dei dati la modalità dello spoglio.

    Queste, infatti, sono le prime elezioni regionali in Sardegna con il voto disgiunto.

    Gli elettori, infatti, poteva scegliere di esprimere il proprio voto per un candidato presidente e, contestualmente, per la lista collegata a un altro candidato.

    A dimostrazione dell’alto numero degli elettori che ha optato per il voto disgiunto arrivano i dati degli exit poll del candidato di centrosinistra, Massimo Zedda, che ha raccolto più voti della coalizione che lo sostiene.

    Così, dopo sei ore dall’inizio degli scrutini – per rendere l’idea della lentezza con cui stanno proseguendo le operazioni – su 1.870 sezioni quelle “finite” sono soltanto 67.

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