La risposta di Salvini alla stoccata di Roberto Benigni a Sanremo
“Pur di insultare Salvini da Sanremo al Tribunale di Palermo le provano tutte. Ma io vado avanti a testa alta, è ridicolo. Ma nell’era dei social per i miei figli, il papà che va in galera, che è un delinquente, spiace per loro, per mia madre e mio papà, per mia sorella e la mia compagna. Ma sono una minoranza”.
Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini a Radio Radio dove ha replicato, seppur non in maniera diretta, al monologo di Roberto Benigni andato in onda durante la terza serata di Sanremo e che in punti della sua esibizione non aveva risparmiato qualche battuta sul leader leghista.
Arrivato al teatro Ariston accompagnato da una banda musicale, Benigni ha subito scherzato con Amadeus affermando: “Hai raggiunto cifre immense. Ti hanno dato pieni poteri, è il più bel Sanremo che abbia mai visto” con un chiaro riferimento ai “pieni poteri” chiesti da Matteo Salvini agli italiani non molto tempo fa.
Subito dopo è arrivato l’affondo vero e proprio del comico, che ha tirato in ballo il noto episodio della citofonata di Salvini al quartiere Pilastro di Bologna nel corso della campagna elettorale per le elezioni regionali dell’Emilia-Romagna.
Benigni, infatti, parlando delle sue esperienze passate al Festival e in particolare dell’edizione del 1980 da lui stesso condotta ha ricordato che, in passato, il sistema di voto era diverso rispetto a oggi.
“So che il sistema quest’anno è diverso. C’è la giuria, si può votare per telefono e anche per citofono. Uno arriva qui in via Matteotti, citofona e dice ‘Ci hanno detto che qui c’è gente che canta…’, e così puoi votare”.