Con l’aumento del prezzo dei generi alimentari e la minaccia di uno stop alle importazioni di gas dalla Russia l’Italia si prepara al peggio: oggi Palazzo Chigi ha discusso un piano di emergenza nell’ambito del Nisp, una sorta di gabinetto di guerra coordinato dalla Presidenza del Consiglio, che ha il compito di monitorare la situazione della crisi insieme ai vertici dell’intelligence. Quanto emerso dal tavolo verrà discusso in sede di Consiglio dei Ministri.
Un primo ordine di problemi a cui porre rimedio riguarda gli approvvigionamenti di mangimi e sementi per gli animali, dei rottami di argilla e di acciaio e, più in generale, di tutto quello che arriva dalla Russia e dall’Ucraina e che passa dalla rotta Est-Oves. “Le scorte sono esaurite“, ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti durante la riunione del Nisp ai ministri Franco e Cingolani, riporta Repubblica. La situazione è tale ipotizzare un blocco dell’export o, più realisticamente, di dirottare la vendita dei produttori italiani di materie prime verso le filiere interne, anche se il prezzo dovesse aumentare rispetto a quanto speso fino ad ora.
Dall’altro lato c’è il problema dell’energia: già dal 27 febbraio l’Italia è in stato di pre-allerta. Putin potrebbe interrompere le forniture già a partire dalla prossima settimana e potrebbe essere necessario, da un momento all’altro, ridurre i consumi. Se il livello di crisi dovesse salire nei prossimi giorni, le prime a pagare sarebbero le pubbliche amministrazioni, a cui sarà chiesto di ridurre i consumi che non sono indispensabili. Come l’illuminazione dei palazzi pubblici, i monumenti minori, gli edifici non essenziali. E alcuni comuni, nelle prossime ore, potrebbero già iniziare ad abbassare la tensione della pubblica illuminazione.
Ma nei luoghi dove è necessario garantire un certo livello di sicurezza le strade continueranno ad essere illuminate. Per quanto riguarda i riscaldamenti, invece, bisognerà abbassarli di un grado e ridurre le ore di accensione. Ma le scorte dovrebbero durare almeno fino a maggio e, comunque, l’inverno è quasi alle spalle. Ieri Mario Draghi ha sottolineato che per ridurre la dipendenza dal gas si punterà sulle rinnovabili ma anche sul nucleare “pulito”.