Lettera di un lettore di TPI alla redazione:
L’Italia era fallita dopo la guerra, l’italia è fallita oggi dopo il Covid. Nel 1947 Gli Stati Uniti erogano al nostro paese una quantità indescrivibile di soldi, con l’obiettivo primario di contrastare l’espansione Sovietica nel Mediterraneo.
De Gasperi se ne accredita il risultato e il successo di facciata vola parallelo al consenso in direzione della democrazia Cristiana, il partito demandato dagli Stati Uniti ad avere la gestione esclusiva di quei soldi anche a costo di ricorrere alle mafie di riferimento, ogni qual volta vi fosse stata la necessità di reprimere intromissioni, anche a costo di ricorrere a stragi.
Dopo il Covid, ammesso che sia finito, l’Europa eroga al nostro paese una quantità indescrivibile di soldi, superiore al Piano Marshall, con l’obiettivo di evitare il fallimento del terzo contribuente della sua Unione, pena il default dell’intera Comunità.
Anche Giuseppe Conte, come De Gasperi, se ne accredita risultato e relativo successo di facciata ma questa volta il consenso espresso dalla sua figura , non condivide la stessa rotta delle logiche lobbistico/imprenditoriali e politiche del soggetto che eroga i soldi, credo che Conte sapesse che fine avrebbe fatto, già dal 21 luglio 2020 o al massimo il 18 agosto, data del meeting di CL.
Tutti gli addetti ai lavori, media compresi, sapevano con certezza che il governo sarebbe caduto a novembre (a febbraio causa pandema). Mentre Draghi, al meeting di quel “Movimento Cristiano”, ci delineava la linea obbligata del nostro futuro, la Signora Cartabia studiava le regole necessarie affinchè quel futuro non trovasse intoppi alla sua realizzazione.
Oggi ci chiediamo il perchè di una riforma della giustizia così assurda, criticata da illustri giuristi fino al punto di considerare incompetente la persona che l’ha redatta o almeno ci ha messo la faccia. In quel contesto non si può parlare di incompetenza, qualsiasi progetto viene studiato per raggiungere l’obiettivo e poco importa se al posto di solidarietà, onestà, aiuto, sostegno, partecipazione si sostituiscono ostilità, corruzione, cinismo, intolleranza, disinformazione.
L’Italia è un paese che non cammina senza corruzione, non camminerà mai senza corruzione. Lo sapevano ieri gli Americani, lo sa oggi la nostra “benefattrice” Europa. Qualsiasi colosso “rigorosamente Atlantico” intendesse investire in Italia dovrà essere sicuro di arrivare fino in fondo e per arrivare fino in fondo non devono esistere leggi che possano rallentarne la corsa.
L’Occidente, per riprendersi i soldi che ci ha dato, deve bypassare la giustizia sana che tende ad ingabbiare i collaboratori strategici dell’italico costume, i ladri di stato, i corrotti e i corruttori ed era indispensabile assicurare una sorta di intoccabilità giuridica ai soggetti fondamentali per garantire il buon fine di qualsiasi business italiano.
Una riforma sfacciata e arrogante, non importa se un processo sparisca nel nulla senza vincitori nè vinti, è comunque breve e soprattutto lascerà le cose come stanno, dove nessuno potrà obiettare se un’opera è partita da interessi difformi dalla pubblica utilità, se qualcuno sarà responsabile di disastri ambientali, se qualcos’altro è stato costruito ad un prezzo cento volte superiore.
Va bene così perchè, come nel ’47, non abbiamo scelta, il governo Draghi non si può toccare nemmeno quando produce la più sporca delle riforme mai perpetrata in Italia, perchè, senza quella, quei soldi non potrebbero ritornare a coloro che ce li hanno dati, perchè non dovrà essere consentito a nessun cinese o russo di entrare in quel business, perchè forse ha ragione Marcello Sorgi nel sostenere che sarà meglio tenerci Draghi che avere i militari.
Maurizio Contigiani