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    Retroscena TPI – Rai, slitta il Cda per l’approvazione del Bilancio. Ma è pronto da due settimane

    Di Marco Antonellis
    Pubblicato il 13 Apr. 2021 alle 12:55 Aggiornato il 13 Apr. 2021 alle 13:00

    La notizia era nell’aria già da qualche giorno, almeno dalla fine della scorsa settimana: è slittato il Consiglio di amministrazione della Rai al 23 aprile. Il Cda era stato convocato inizialmente per domani – mercoledì, 14 aprile – ma in seguito è stato rinviato.

    I consiglieri si aspettavano infatti l’invio dell’ordine del giorno che doveva prevedere la discussione dell’approvazione del bilancio consuntivo 2020. Fonti interne al CdA rivelano che questo rinvio è dovuto a “sopravvenuti impegni istituzionali”.

    Insomma, si fa più incerta la data di approvazione del bilancio, l’ultimo atto formale dell’attuale dirigenza prima del rinnovo. C’è chi sostiene che si voglia soltanto prendere tempo per sperare di restare un mese in più in sella. A conferma di ciò ecco cosa dice a TPI il deputato Michele Anzaldi, membro della Commissione vigilanza Rai: “Se è vero questo rinvio dal 14 al 23 aprile del Cda Rai per la discussione del Bilancio, saremmo di fronte ad un comportamento gravissimo di questi vertici Rai: tirano per le lunghe l’approvazione per prorogare di fatto il proprio mandato e approvare i palinsesti dell’anno prossimo, impedendo ai loro successori di decidere sul futuro dell’azienda. Un vero scippo”.

    “Anche perché il Bilancio 2020, come ha comunicato la stessa Rai, è già pronto almeno dal 2 aprile. Draghi si sbrighi a prendere in mano il dossier Rai e riporti subito l’azienda sulla retta via, sono in ballo i miliardi di euro del canone dei cittadini e poi è in ballo anche la sua azione di governo”, prosegue il parlamentare di Italia Viva.

    “Basta vedere l’ultimo sondaggio Swg trasmesso dal tg La7: Draghi viene ritenuto ampiamente migliore di Conte sulla gestione del piano vaccinale, sulla qualità del governo, sulla politica estera. Solo su un punto Conte è sopra: la comunicazione. Quello che la Rai ha fatto per Conte non ha precedenti nella storia del servizio pubblico, un asservimento senza paragoni. Per questo Draghi deve intervenire subito”.

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