L’inchiesta di Report su Antonella Giuli, sorella del ministro della Cultura
“Si può costringere una donna, una madre, una professionista che gode della stima dei suoi datori di lavoro a rivelare la verità dolente di una vita privata funestata dalla malattia d’un bambino di 7 anni irreversibilmente malato? In Italia, oggi, evidentemente sì”. Lo afferma Antonella Giuli, sorella del ministro della Cultura Alessandro Giuli, replicando all’inchiesta del programma tv Report che la riguarda.
Nella puntata andata in onda su Rai Tre nella serata di ieri, domenica 3 novembre, Report sostiene che Giuli, ex dipendente di Fratelli d’Italia e assunta dallo scorso gennaio dall’ufficio stampa della Camera “a 120mila euro all’anno”, continuerebbe a svolgere attività nel partito in nome del rapporto di amicizia con Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia e capo della segreteria politica di FdI. In particolare, Giuli presterebbe servizio nel partito durante i weekend che la vedrebbero esentata dai turni, nonché sollevata “da tutta una serie in incombenze, come la rassegna stampa”.
Antonella Giuli, sorella del ministro, ex dipendente di FdI e assunta a gennaio dall’ufficio stampa della Camera dei deputati. Cosa prevede il suo contratto? Rivedi qui l’inchiesta 👇https://t.co/nno1iU5Rlu pic.twitter.com/iRkdJpb3RF
— Report (@reportrai3) November 4, 2024
Report, la replica di Antonella Giuli e di FdI
“Un teorema che reputo per lo meno manipolatorio, se non pure falso e diffamante”, risponde Antonella Giuli prima che la puntata venga mandata in onda. “Sottotraccia, ma non poi troppo, la tesi di Report è forse che io diserti il mio posto di lavoro per mettermi al servizio di Arianna Meloni, cui mi lega un rapporto limpido e pubblico di amicizia personale”. “Il teorema è facilmente smentibile dai diretti interessati; a cominciare da chi, ai vertici del secondo ramo del Parlamento, ha potuto verificare e apprezzare quotidianamente l’abnegazione e la disponibilità con cui onoro il mio impegno professionale”, dice la sorella del ministro della Cultura, a sua volta finito nel mirino di Report la scorsa settimana.
C’è qualcosa “di più limaccioso e insinuante nelle domande di Report“, continua Giuli: “Che cosa fa Antonella Giuli durante il fine settimana? Lavora forse per Fratelli d’Italia? Ho risposto in modo sincero e preciso a quella domanda: vivo il tempo liberato dal lavoro come meglio credo; e cioè, salvi rarissimi casi, con la mia famiglia”. “I miei fine settimana, i miei pochi attimi di libertà strappata alla vita sociale giornaliera, ma soprattutto le mie notti e i miei tormentati pensieri sono dedicati al mio dovere di madre di due bimbi piccoli uno dei quali, Giulio, affetto da una grave patologia curabile ma non guaribile, tale da rendere necessario il contributo della legge 104”, aggiunge.
Ecco perché, “come tutti gli altri addetti stampa sanno, all’alba sono dispensata dalla selezione della rassegna stampa”: “Devo preparare mio figlio e portarlo a scuola, dove è atteso da un’ammirevole maestra di sostegno”. Giuli punta quindi il dito contro l'”attenzione (aggressione?) mediatica” cui è sottoposta “con crescente morbosità”.
Anche Fratelli d’Italia smentisce la ricostruzione di Report: “Completamente falso che Antonella Giuli abbia lavorato per la nostra comunicazione dopo essere stata assunta alla Camera. Chiunque racconti o faccia intendere diversamente sta consapevolmente diffondendo informazioni non veritiere a scopo diffamatorio”, si legge in una nota del partito.
La controreplica di Sigfrido Ranucci (Report)
Nessuna “morbosità”, controreplica Sigfrido Ranucci, conduttore di Report: “Non è neppure vero che [Antonella Giuli, ndr] è accusata di essere assente sul lavoro”: l’inchiesta, sottolinea il giornalista, “documenta come Antonella Giuli, pur essendo stata assunta per chiamata diretta presso l’ufficio Stampa della Camera, come altri colleghi di altri partiti, abbia continuato a occuparsi di comunicazione in favore di FdI e in particolare di Arianna Meloni: circostanza espressamente vietata dal suo contratto, che richiedere l’esclusività e vieta ogni attività politica”.
“Nessuno ha contestato a Giuli il fatto di essere vicina ai suoi figli, ci mancherebbe”, conclude Ranucci. “Qualsiasi speculazione giornalistica su questo tipo di interpretazione è puro sciacallaggio”.
Inchiesta di Report su Antonella Giuli, le reazioni politiche
Attestati di solidarietà in favore di Antonella Giuli arrivano da tutto il centrodestra, ma non solo. Anche Davide Faraone, deputato di Italia Viva e padre di una figlia autistica, si schiera dalla parte della sorella del ministro: “Sono fieramente all’opposizione del Governo Meloni e del ministro Alessandro Giuli, ma non posso che esprimere solidarietà a lui e soprattutto a sua sorella Antonella, per la violenza che sta subendo da quando il fratello ha preso il posto di Sangiuliano”, scrive.
Solidale anche un’altra renziana, Maria Elena Boschi: “Il fatto che FdI sia stato campione di attacchi meschini contro di me e contro i miei non mi impedisce di difendere la famiglia di Antonella con forza”, dice.
Il responsabile informazione del Pd, l’ex giornalista Sandro Ruotolo, avverte invece la destra: “Ancora prima che vada in onda, vi mettete a minacciare Report per le sue inchieste sul potere”.