Il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni dopo i risultati delle elezioni politiche del 4 marzo.
Il Pd ha registrato un pesante calo dei consensi, ottenendo meno del 20 per cento dei voti.
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“Per silurare me hanno segato il partito. A loro interessava solo cacciare la preda. Ma con questi numeri posso anche restare all’opposizione, certo sotto il 20 per cento non avrei alternative, dovrei essere coerente con la mia storia”, ha detto Renzi a Repubblica.
“Volevano solo buttarmi fuori. Cacciare la preda, per poi riprendersi il partito. Ci sono riusciti, fregandosene del fatto che il Pd era l’unico a reggere il sistema. Sotto il 20 per cento non ho alternative, non posso restare: devo essere coerente con la mia storia. Non sono interessato al mio destino personale. Posso anche fare il senatore semplice”.
Nel collegio uninominale di Firenze (Senato) Renzi ha vinto con oltre il 44 per cento dei voti.
Il risultato delle elezioni 2018 è il peggiore da oltre 10 anni, come mostra il grafico, con un calo di almeno 6 punti percentuali rispetto alle elezioni politiche del 2013:
Ci si può davvero stupire se in Italia crolla quella sinistra che è già crollata in tutta Europa? La sinistra è morta, scrive Fulvio Scaglione, commentando la sonora sconfitta.
Il risultato del 4 marzo 2018 è ancora più pesante se paragonato al risultato storico del Pd di Renzi che ottenne il 40 per cento alle europee del 2015.
In campagna elettorale l’ex presidente del Consiglio aveva molto puntato sui risultati ottenuti nella legislatura che si è appena conclusa. Nel programma erano evidenziati i risultati raggiunti dal governo guidato dal Pd tra il 2013 e il 2018.
Elezioni politiche 2018: cosa succede adesso. Il M5S trionfa alle elezioni politiche italiane 2018. Anche la Lega vola, superando Forza Italia. Crollo del PD. Ora però cosa succede? Ecco alcuni possibili scenari
L’ex premier era stato confermato segretario del Pd con le primarie del 30 aprile 2017. Circa 2 milioni di persone avevano votato per Renzi preferendolo e Michele Emiliano e Andrea Orlando.
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