Matteo Renzi è ormai deciso a uscire dal Pd per fondare un nuovo partito, nel quale vorrebbe coinvolgere, tra gli altri, alcuni importanti esponenti di Forza Italia. Lo scrive Fabrizio Roncone sul magazine Sette del Corriere della Sera: il giornalista racconta un retroscena secondo cui l’ex premier ha già avviato i contatti, in particolare, con il senatore Paolo Romani e la deputata Mara Carfagna.
Da molto tempo circolano voci su un imminente addio di Renzi al Partito democratico. Dopo il referendum costituzionale perso nel dicembre 2016 e la sonora sconfitta elle elezioni politiche del 2018, l’ex sindaco di Firenze ha dovuto lasciare prima la carica di presidente del Consiglio e poi quella di segretario dei dem. Da ormai un anno la sua permanenza all’interno del partito si è fatta sempre più difficile. E l’elezione di Nicola Zingaretti alla segreteria sembra aver segnato un punto di non ritorno.
Nell’ultima settimana lo scontro interno tra i nuovi vertici del Pd e l’ala renziana è salito di livello, alimentando così le voci su un probabile divorzio vicino.
Il piano di Renzi, da tempo, sarebbe quello di dar vita a una nuova forza di ispirazione centrista. Il progetto, però, è ostacolato in questa fase da un suo ex ministro, Carlo Calenda, che dopo le europee si è affrettato a far sapere di essere pronto a fondare un nuovo partito liberal-democratico che si allei con il Pd.
Calenda, secondo l’indiscrezione di Sette, sarebbe sospinto in questa iniziativa dall’ex premier Paolo Gentiloni, oggi presidente del Pd e nemico giurato di Renzi (“roba da bolle, da eritema, anche se poi Gentiloni – nobile d’animo e di famiglia – nega sdegnato”, scrive Roncone).
E allora ecco che, mentre Calenda lavora a un asse centro-Pd, Renzi si starebbe muovendo per creare un partito di centro in grado di prendere voti dal centrodestra. L’ex segretario dem è da sempre in ottimi rapporti con l’ex forzista Denis Verdini e da mesi starebbe parlando di progetti comuni con il senatore Paolo Romani e con Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e appena nominata coordinatrice nazionale di Forza Italia (insieme a Giovanni Toti).
E qui arriva un altro retroscena. Perché, sempre secondo Sette, l’operazione di coinvolgimento di Mara Carfagna non sarebbe vista di buon occhio da Maria Elena Boschi, fedelissima di Renzi e “convinta che in un partito di regina ne basti una sola”. Tra Renzi e Boschi c’è un legame politico molto forte da anni e le perplessità dell’ex ministra delle Riforme costituzionali starebbero facendo temporeggiare l’ex premier dai suoi propositi scissionisti. Dopo l’estate potrebbero esserci novità.
Calenda sta pensando di fondare un nuovo partito che si allei con il PD
“Noi esclusi, ma non ce ne andiamo”: i renziani su tutte le furie contro Zingaretti
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