Renzi: “Letta non mette veti su di me? Hanno fatto due conti e hanno cambiato idea”
“Nessun veto su Renzi”. Dopo la raffica di veti incrociati tra i possibili alleati del “campo largo” a guida Partito democratico, Enrico Letta apre la porta all’ex presidente del Consiglio. “Il Pd in queste settimane diceva ‘Renzi ci fa perdere voti, non lo vogliamo’, evidentemente hanno fatto due conti e hanno cambiato idea”, ha commentato il leader di Italia viva, ospita alla trasmissione Agorà su Rai3, dopo quella che negli scorsi giorni era sembrata una chiusura netta all’ipotesi di far entrare l’ex segretario del Pd nella coalizione.
“L’ho già detto, noi non mettiamo veti nei confronti di nessuno”, ha detto ieri Letta nel primo appuntamento della campagna elettorale a San Miniato, in provincia di Pisa. “Le alleanze si fonderanno su tre criteri fondamentali: costruiremo alleanze elettorali con chi porta valore aggiunto, chi arriva con spirito costruttivo e chi si approccia senza porre veti”, ha spiegato l’attuale segretario del Pd, ribadendo il no all’alleanza con il Movimento 5 stelle. “Sul M5S siamo stati chiari, ma sono convinto che la maggioranza del suo elettorato voterà per noi”, ha aggiunto Letta, che ha commentato l’esito del vertice del centrodestra tenuto ieri a Montecitorio. “Berlusconi e Salvini hanno deciso di consegnarsi definitivamente nelle mani di Meloni”, ha detto, sottolineando che “Berlusconi e Salvini hanno scelto di far cadere Draghi per diventare dei gregari di Meloni”. “Credo che sia una scelta che conferma quello che abbiamo detto fin dall’inizio di questa campagna elettorale, ovvero che sarà un confronto, e una scelta degli italiani, tra noi e Meloni”, ha continuato Letta.
Un punto su cui si è espresso oggi anche Renzi, che si è impegnato a fare di tutto “perché non diventi premier”. Se si vuole evitare che Meloni diventi presidente Consiglio non devi evocare l’incubo del fascismo. Io vorrei sconfiggere Meloni, non con i fantasmi, ma con i contenuti”, ha aggiunto Renzi, che si è detto a favore di una riconferma di Mario Draghi. “Partirei dai contenuti, ma se mi si chiede chi metterei alla guida di una coalizione, io ripartirei da Draghi. A me è dispiaciuto che sia andato a casa”, ha detto Renzi, che ha riservato una battuta a Giuseppe Conte. “Sono rimasto colpito perché al tavolo del Consiglio europeo vanno i primi ministri e con alcuni ci scriviamo. Quando arrivò Draghi, un premier mi disse: ‘Quando parla Draghi noi prendiamo appunti, quando parlava Conte andavamo a prendere il caffè. Ecco, io vorrei ripartire da Draghi”.