“Non è un inciucio, serve che tutti parlino con tutti”, parola di Matteo Renzi, che chiarisce: “Berlusconi non è in partita, siamo in alto mare ma al massimo venerdì avremo un nuovo presidente della Repubblica”.
Il leader di Italia viva ha incontrato il segretario del Pd, Enrico Letta, nell’ambito delle trattative per scegliere il nuovo capo dello Stato. A L’Aria che tira, su La7, ha invitato Letta a deporre le armi: “Mettiamoci d’accordo per l’interesse del Paese, poi litigheremo nel 2023“.
“Ci sono tre o quattro ipotesi – ha continuato il senatore – è complicato ma giovedì o venerdì avremo il presidente della Repubblica. Non vi preoccupate se ora c’è una girandola di nomi”. Tra i nomi, quello di Berlusconi sembra ormai essere uscito di scena: “Se mi chiama, gli dico quello che penso, e cioè che questa partita non è per lui, non ha i numeri. Avrebbe potuto fare il kingmaker. Berlusconi non è della partita”, ha riferito Renzi.
Al senatore non dispiace il nome di Pier Ferdinando Casini e soprattutto quello di Mario Draghi: “Può essere il garante della politica e della nostra stabilità atlantica per sette anni. Se accadrà non sarà un politico a fare il presidente del Consiglio ma una figura che va bene a tutti”, ha detto Renzi.
Salvini e Conte
In questa partita gioca un ruolo fondamentale Matteo Salvini che ha annunciato: “Come centrodestra abbiamo l’onere e l’onore di fare una proposta, anche più proposte, che possano essere condivise, c’è Draghi alla presidenza del Consiglio, vediamo di scegliere assieme”.
Il leader del Carroccio assicura che “il nostro candidato può andare oltre i voti del centrodestra, ma non faccio nomi per non disturbare il percorso che stiamo facendo. Non siamo autosufficienti, non possiamo fare colpi, come ha fatto la sinistra in passato, ma io sto incontrando tutti, noi abbiamo 450 grandi elettori, le proposte che avanzeremo dovranno trovare condivisione anche da parte di altri”.
A L’Aria che tira Renzi ha parlato proprio di Salvini e ha assicurato che queso sarà “un weekend di incontri e razionalmente nelle prossime ore Salvini dovrà decidere come giocare perché questa leadership numerica diventi leadership politica, per portare a casa il risultato”.
I commenti riguardo un altro personaggio di questo scacchiere non sono stati altrettanto morbidi: “Non ero al vertice Letta-Conte-Speranza? La mia idea di centrosinistra è leggermente diversa da quella di Conte. Conte sostiene di essere di centrosinistra ma ha un omonimo che ha firmato i decreti sicurezza. Quando il centrosinistra era una cosa diversa, non c’erano i grillini”.