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    Cosa significa concretamente che ora braccianti, colf e badanti verranno regolarizzati

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 13 Mag. 2020 alle 19:25 Aggiornato il 14 Mag. 2020 alle 10:21

    Regolarizzazione dei migranti, ecco cosa prevede il Decreto Rilancio

    Il Decreto Rilancio c’è (qui cosa prevede il testo). Dopo lunghe ed estenuanti trattative il Consiglio dei ministri ha trovato l’intesa. E il premier Giuseppe Conte ha potuto illustrarlo all’ora di cena. Nel complesso si tratta di una manovra da 55 miliardi. Ed è arrivato anche l’accordo sulla regolarizzazione dei migranti che, insieme alla quadratura delle coperture delle misure economiche, apre la strada all’approdo del decreto Rilancio in Consiglio dei ministri. “Voglio sottolineare un punto per me fondamentale, l’emersione dei rapporti di lavoro. Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili”. Lo ha detto la ministra per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri. “Da oggi possiamo dire che lo Stato è più forte del caporalato”, ha aggiunto. Conte ha parlato di 600mila migranti che potranno essere regolarizzati.

    Dopo giorni di incertezza il governo sembra comunque aver raggiunto l’intesa superando le divisioni che erano emerse tra i partiti di maggioranza, e in particolare le perplessità del M5S.

    Il compromesso tra Pd, Leu, Italia viva e Movimento 5 Stelle sulla regolarizzazione dei lavoratori stranieri (colf, badanti e addetti di agricoltura, allevamento o pesca) è stato raggiunto eliminando qualsiasi sconto o scudo per i datori di lavoro che si autodenunciano per fare emergere gli addetti che lavorano in nero. Quindi non ci sarà alcuna scorciatoia per i caporali. All’intesa si è arrivati esplicitando meglio nel testo del decreto che il caporalato e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina non sono soggette ad alcuna forma di sanatoria. Una correzione che non cambia comunque la sostanza dell’iniziativa, ma utile per superare la contrarietà dei 5 Stelle. In un primo momento era stato già previsto di impedire regolarizzazioni per le persone condannate in primo grado per qualsiasi tipo di reato.

    Cosa prevede la regolarizzazione dei migranti

    I cittadini stranieri – impiegati come braccianti, colf e badanti – col con permesso di soggiorno scaduto tra il 31 ottobre 2019 e il 31 gennaio 2020, potranno richiedere un permesso di soggiorno temporaneo della durata di 6 mesi per svolgere lavori in agricoltura o come colf e badanti. Nella sanatoria rientrano anche i lavoratori italiani impiegati illegalmente. Non potranno presentare istanza di regolarizzazione i datori di lavoro che siano stati condannati negli ultimi 5 anni, anche con sentenza non definitiva, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento di minori. C’è inoltre un raddoppio delle pene per chi sfrutta il lavoro in nero. I migranti che chiedono il permesso devono essere stati sottoposti a rilievi fotodattiloscopici prima dell’8 marzo scorso, o  devono aver soggiornato in Italia prima di quella data. In entrambi i casi, gli stranieri non devono aver lasciato il territorio nazionale dall’8 marzo. Coloro che invece hanno un permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019, non rinnovato o convertito in altro titolo di soggiorno, possono richiedere “un permesso di soggiorno temporaneo, valido solo nel territorio nazionale, della durata di mesi sei dalla presentazione dell’istanza”.

    I settori di attività indicati sono tre: “a) agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse; b) assistenza alla persona per sé stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non conviventi, affetti da patologie o handicap che ne limitino l’autosufficienza; c) lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare”.

    L’intesa

    La regolarizzazione è stata accolta accolta in modo tiepido da quasi tutti gli operatori del settore nelle varie regioni italiane. In molti sottolineano che si arriva in ritardo, altri temono un eccesso di burocrazia e ritengono più sicuri e pratici i voucher. In alcune regioni si evidenzia che gli stagionali stranieri provengono da altri Stati, e sono bloccati dalle misure per il contenimento della pandemia, per cui si invocano i corridoi verdi per farli arrivare in sicurezza in Italia così come, ad esempio, ha fatto la Germania.

    Diverse le reazioni sul fronte politico. “Legalità, emersione dal lavoro nero, integrazione, sicurezza, dignità”, ha scritto su Twitter il viceministro dell’Interno Matteo Mauri. “Molto positivo l’accordo trovato sulla regolarizzazione dei lavoratori dei settori agricoltura, allevamento, pesca, colf, badanti. Lo abbiamo voluto fortemente nonostante le polemiche strumentali. Nell’interesse di tutti, italiani e stranieri”.

    “Ieri – scrive in una nota il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi – la misura per i lavoratori stagionali, colf e badanti è diventata finalmente soddisfacente e condivisibile: non si fanno sconti o regali a chi non li merita. Oggi è in arrivo il decreto Rilancio, un provvedimento senza precedenti in favore di imprese, lavoratori, famiglie e che prevede anche risorse ingenti per la sanità e la scuola”.

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