Regeni aula vuota – L’aula della Camera era deserta lunedì 29 aprile 2019, proprio nel giorno della Commissione d’inchiesta sull’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore trovato morto il 3 febbraio 2016 al Cairo, in Egitto. Erano presenti solo 19 deputati su 630, gli altri erano in ferie per il super ponte di Pasqua, 25 aprile e primo maggio, o non hanno voluto partecipare.
La Commissione d’inchiesta varata dalla Camera dei Deputati sul caso Regeni ha gli stessi poteri della magistratura e ha tempo un anno per “chiarire le responsabilità che hanno portato alla morte di Giulio Regeni e verificare fatti, atti e condotte commissive e omissive che abbiano costituito o costituiscano ostacolo, ritardo, o difficoltà”.
Il presidente della Camera Roberto Fico aveva fatto appello ai partiti di non dividersi e votare compatti per chiedere la verità sul caso Regeni.
L’istituzione della Commissione è stata approvata quasi all’unanimità (379 sì e 54 astenuti), solo Forza Italia si era astenuto per la bocciatura di un emendamento che chiedeva di indagare in particolare sulla connessione tra la morte di Giulio Regeni e la sua attività per l’università di Cambridge.
Ha suscitato indignazione il fatto che la discussione generale sull’istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta di lunedì si sia svolta però in un’aula della Camera deserta.
Diciannove deputati presenti su 630. Ecco chi sono:
- 8 del Pd (Enrico Borghi, Massimo Ungaro, Andrea Rossi, Andrea Giorgis, Barbara Pollastrini, Stefano Ceccanti, Piero Fassino e Filippo Sensi);
- 2 di Leu (Laura Boldrini e Federico Fornaro);
- 5 del M5s (Sabrina De Carlo, Marta Grande, Luca Sut e Virginia Villani, ai quali va aggiunto il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri Manlio di Stefano);
- 2 della Lega (Marco Formentini e Manfredi Potenti);
- 2 di Forza Italia (Felice Maurizio D’Ettore e Pierantonio Zanettin).
A presiedere la discussione Mara Carfagna (Forza Italia).
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