Legge elettorale, la Corte costituzionale si pronuncerà il 15 gennaio sul referendum chiesto dalla Lega
La Corte costituzionale si pronuncerà il 15 gennaio prossimo sull’ammissibilità del referendum sulla legge elettorale della Lega, che trasformerebbe il Rosatellum in un maggioritario puro, all’inglese, con soli collegi uninominali. Per quella data è stata infatti convocata la camera di consiglio a cui parteciperanno i promotori del referendum ,cioè 7 consigli regionali a maggioranza leghista, e se lo chiederà, anche il governo. Il deposito delle motivazioni della sentenza deve avvenire entro il 10 febbraio.
Lo scorso 30 ottobre 2019, la Lega aveva depositato in Cassazione il quesito per abrogare la parte proporzionale del cosiddetto Rosatellum, in vigore per le elezioni politiche e aprire dunque a un sistema totalmente maggioritario. A sostegno della proposta si sono schierati i consigli regionali di otto Regioni: Veneto, Sardegna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Abruzzo, Liguria e Basilicata.
“Con una legge elettorale completamente maggioritaria si impediranno le nascite di governi come l’attuale che mettono insieme minoranze che vanno a fare una maggioranza di palazzo”, aveva detto a TPI il leghista Roberto Calderoli.
Se la Corte Costituzionale il prossimo 15 gennaio si dovesse pronunciare a favore dell’ammissibilità del quesito, gli italiani potrebbero essere chiamati alle urne per il referendum sulla legge elettorale nell’intervallo tra il 15 aprile e il 15 giugno. Ma il Parlamento potrebbe anche farlo decadere.
denominazione per la sua identificazione in: “Abolizione del metodo proporzionale nell’attribuzione dei seggi in collegi plurinominali, nel sistema elettorale della Camera dei Deputati e nel Senato della Repubblica”.
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