Reddito di cittadinanza quota 100: cosa ha detto in merito Conte ad Hanoi
Reddito di cittadinanza quota 100 | “Il taglio a Quota 100 e reddito di cittadinanza non è assolutamente all’ordine del giorno. Lavoriamo con il Mef perché si prefigurano dei risparmi di spesa visto che alcune somme erano state un po’ sovradimensionate”. Queste le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte pronunciate ad Hanoi, in Vietnam, durante un punto stampa.
Il premier ha voluto dare delle rassicurazioni per quanto riguarda le due riforme cardine dell’esecutivo Lega-M5s dopo che Bruxelles ha dato il primo via libera al fine di avviare una procedura d’infrazione dei confronti dell’Italia. “Noi ragionevolmente stiamo lavorando perché si prefigurano dei risparmi di spesa, che è un concetto completamente diverso, significa che in finanziaria abbiamo accantonato somme che risultano un po’ sovradimensionate, ma se se si prefigurano risparmi di spesa è completamente diverso dal dire che si va a tagliare la misura”.
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Giuseppe Conte ha poi dato delle spiegazioni sulle tempistiche del prossimo Consiglio dei ministri, che sembrava dovesse tenersi nella giornata di venerdì 7 maggio: “non c’è stato un rinvio, semplicemente non era stata fissata una data, perché non siamo riusciti a conciliare una data questa settimana. Ragionevolmente sarà la settimana prossima”, ha infatti chiarito il premier.
Il vertice di Palazzo Chigi ha poi risposto a una domanda per quanto riguarda le crisi aziendali in Italia: “Il settore delle costruzioni è fortemente critico ma è da anni che si trascina questa condizione. Noi come governo stiamo cercando di favorire maggiori aggregazioni, non spetta a me perché sono soluzioni di mercato però posso dire che si prefigurano sicuramente delle soluzioni di aggregazione che dovrebbero cercare di sopperire alle criticità del settore delle costruzioni”.
Al Corriere, invece, Conte ha fatto delle dichiarazioni per quanto riguarda la stabilità dell’esecutivo gialloverde. “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, ha esordito il premier citando Ungaretti, descrivendo la sua situazione attuale. Conte rimane con un “moderato ottimismo”: “Se ci sono i fatti, sono più determinato di prima, se non ci sono sarò irremovibile, punto. Se non posso operare dovrò prenderne atto e porre il problema nelle sedi istituzionali consone”, ha diplomaticamente riferito.
Una crisi di governo, quindi, non è ancora del tutto scongiurata: “Non chiedetemi se si andrà a votare a settembre, ottobre, novembre o dicembre. Io non sono disposto a galleggiare, a vivacchiare dei mesi così. Ma ove mai sarà crisi, sarà la più trasparente della storia”. Peraltro, per quanto riguarda l’altra crisi, quella delle tasche statali, il presidente del Consiglio ha ribadito di non voler essere “il primo premier italiano che subisce una procedura di infrazione”.
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