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    Conte presenta il Recovery plan, ma Italia Viva punta i piedi

    Copyright Filippo Attili
    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 8 Dic. 2020 alle 09:17 Aggiornato il 8 Dic. 2020 alle 13:28

    Il nuovo scontro all’interno del governo è sul Recovery Plan. È infatti durato cinque ore il Consiglio dei Ministri, in cui è accaduto di tutto: dalle tensioni sulla cabina di regia alla ministra dell’Interno risultata positiva al tampone. Il premier e i ministri dovranno quindi programmare un nuovo incontro.

    Sono state finora messe le basi per l’utilizzo dei 209 miliardi e si è fornita una prima idea di governance: la bozza entrata a Palazzo Chigi parla di un Comitato esecutivo formato dalla triade Conte-Gualtieri-Patuanelli, con il ministro degli Affari Europei Vincenzo Amendola a fare da raccordo con Bruxelles. A questo Comitato si affiancano, poi, sei esperti, uno per ogni area di intervento.

    Iv fa la voce grossa

    È questa organizzazione ad aver dato vita, nella serata di ieri, all’ennesimo braccio di ferro interno alla maggioranza, con i rappresentanti di Italia Viva, Ettore Rosato e Maria Elena Boschi, che hanno lasciato il tavolo del vertice sbattendo la porta.

    Matteo Renzi parla di atteggiamento “sprezzante” da parte del presidente del Consiglio mentre la ministra di Italia Viva, Teresa Bellanova, parla di aspetti incostituzionali nel Piano predisposto da Palazzo Chigi.

    E nella premessa del Piano di resilienza e ripartenza, il premier sembra rivolgersi proprio agli scontenti del suo governo quando dice che il Piano “per dare concretezza ai suoi obiettivi persegue molte linee di azione sulle quali ci sarà il totale impegno del Governo, ma per il cui successo è necessario l’apporto di tutte e di tutti. Anche perché il tempo stringe.

    Come verranno impiegati i soldi: il nodo più importante

    Gli investimenti vedono ‘ballare’ cifre importanti: dei 196 miliardi di risorse per gli investimenti, 48,7 andranno alla digitalizzazione e innovazione, 74,3 alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, 27,7 al settore infrastrutture per una mobilità sostenibile, 19,2 all’istruzione e ricerca, 17,1 alla parità di genere, 9 alla sanità. Risorse importanti che, nelle intenzioni del governo, dovrebbero avere un impatto forte sulla crescita: “Grazie agli effetti espansivi del Piano, a fine periodo di investimento (2026) il Pil risulterebbe più alto di 2,3 punti percentuali rispetto allo scenario di base”, si legge nella bozza.

    Un obiettivo che il governo perseguirà anche attraverso una riforma del fisco, con il taglio dell’Irpef per i ceti medi: “Abbiamo pensato innanzitutto a una riforma dell’Irpef, perché è l’imposta principale, interessa circa 41 milioni di contribuenti (dichiarazioni 2019 riferite all’anno di imposta 2018), e perché è quella che mostra più di ogni altra evidenti problemi di inefficienza, iniquità verticale e orizzontale e mancanza di trasparenza”, si legge nella bozza.

    Lamorgese positiva al Covid

    La positività di Lamorgese non dovrebbe pesare troppo sulla prosecuzione dei lavori dell’esecutivo, stando almeno a quanto riferiscono fonti di governo: il premier e tutti i ministri saranno sottoposti al tampone, ma durante la riunione di oggi – viene assicurato – sono state osservate tutte le norme di contenimento: distanza di sicurezza e mascherine. Solo Di Maio e Bonafede, seduti accanto a Lamorgese, osserveranno un periodo di isolamento fiduciario.

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