Quarantena, Salvini ipotizza un complotto: “Ci tengono a casa apposta”
Nelle sue sempre più frequenti dirette social, il leader leghista Matteo Salvini ha adottato l’abitudine di rispondere ai commenti dei fan. Stavolta Salvini ha colto l’occasione commentando il messaggio di Filippo che scrive: “voglio uscire”. E così, in una delle sue molteplici giravolte, l’ex ministro degli Interni, annuncia di provare lo stesso desiderio e di voler “organizzare qualcosa per farci vedere e sentire quando usciamo”, “per contare perché altrimenti ci tengono solo davanti a uno schermo. Secondo me qualcuno fa apposta a voler tenere gli italiani chiusi in casa, lontani dalle piazze e lontani dai negozi per tenere tutto sotto controllo perché è più facile controllare donne, uomini, ragazze, ragazzi, cuori, menti, teste usando solo la distanza…”.
In queste ultime settimane il leader della Lega Matteo Salvini è sembrato avere le idee poco chiare. Quando il governo non aveva ancora deciso per il lockdown chiedeva di chiudere tutto, poi ha cambiato idea sostenendo che si dovesse riaprire tutto e così via in almeno un altro paio di occasioni. In quest’ultima chiacchierata con i follower sui social, il numero uno leghista manifesta la propria volontà di tornare a uscire di casa liberamente, condividendo il desiderio di uno dei suoi fan.
Le montagne russe di Salvini vengono ricordate anche da Selvaggia Lucarelli, proprio su queste colonne. “Salvini inizia con la paura che il virus arrivi dai barconi, poi invita a riaprire subito tutto e ‘stanno facendo passare l’Italia per un paese infetto’, poi chiudere tutto, poi apriamo le chiese per Pasqua, poi con Vo’ e Codogno si è chiuso tutto quello che andava chiuso, poi no, c’era anche Alzano ma Conte non ha voluto, poi chiudiamo, poi è ora di aprire, poi con 100 morti al giorno come si fa a pensare di aprire, ora con centinaia di morti al giorno ‘riapriamo!’. Insomma, i virus cambiano, i ceppi cambiano, si adeguano a clima e ospiti e Salvini, con il suo solito intuito epidemiologico, a quanto pare, si adegua. Come certi virus”.
Adesso l’ex ministro ipotizza l’organizzazione di una “bella manifestazione”, perché in sostanza l’emergenza sanitaria sarebbe soltanto una scusa per evitare contestazioni e manifestazioni.
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