Quanto guadagnano i ministri del governo Draghi: buste paga e stipendio
Mario Draghi non percepisce alcun stipendio per il suo ruolo da premier: ma quanto guadagnano i ministri che fanno parte del suo governo? Di seguito, i compensi di alcuni dei titolari dei dicasteri dell’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce.
Del (mancato) stipendio del presidente del Consiglio si è già parlato. Mario Draghi, infatti, non percepisce alcun compenso per il suo incarico da premier. È quanto si apprende dai dati sull’Amministrazione trasparente, pubblicati sul sito del Governo.
Al premier spetterebbero 80mila euro netti per uno stipendio mensile di 6.700 euro: soldi ai quali Draghi ha rinunciato. L’ultima dichiarazione dei redditi del presidente del Consiglio, quella relativa al 2019, registra invece un reddito lordo annuo di 583.470 euro. Il premier, inoltre, risulta proprietario e comproprietario di vari fabbricati e terreni in Italia, di un fabbricato a Londra e possessore di una quota di 10mila euro nella società semplice “Serena”.
Governo Draghi: i compensi dei ministri
Ma il premier non è l’unico ad aver rinunciato al suo stipendio. Da quanto risulta, infatti, la stessa scelta è stata fatta anche da Mara Carfagna, Federico D’Incà, Maria Stella Gelmini e Fabiana Dadone.
All’appello, tuttavia, mancano diversi ministri che non hanno ancora aggiornato la loro pagina web con la loro dichiarazione dei redditi: da Daniele Franco a Enrico Giovannini, da Marta Cartabia a Roberto Cingolani.
Il ministro più ricco del nuovo esecutivo è il manager Vittorio Colao, ministro dell’Innovazione tecnologica. L’ex manager della Vodafone, infatti, ha guadagnato oltre 3,9 milioni di euro. Quest’ultimo, inoltre, risulta possessore di diverse proprietà immobiliari: 15 tra case e terreni, alcuni delle quali in comproprietà.
Il manager, che quando ha assunto l’incarico di ministro ha venduto le azioni Vodafone e lasciato qualsiasi altro incarico, tra dividendi, compensi di lavoro autonomo e stipendio da dipendente, ha incassato nel 2019 3.389.401 sterline, ovvero oltre 3,9 milioni di euro.
Nel dettaglio, come sottolinea La Stampa, Colao ha incassato 6.209 sterline di proventi non tassati, 795.901 sterline sotto forma di dividendi e poi altre 419.597 sterline come redditi da lavoro dipendente. A questi ci sono da aggiungere 288.384 sterline come proventi di lavoro autonomo e 523.010 sterline versate al fisco britannico.
Tra gli altri ministri, perlomeno quelli di cui si è a conoscenza della dichiarazione dei redditi, solo Mara Carfagna supera il tetto dei 100mila euro, attestandosi a quota 135.819 di imponibile Irpef 2019.
Dopo la Carfagna troviamo Fabiana Dadone (Politiche giovanili) con 98.471, Erika Stefani (Disabilità) con 97.763, Maria Stella Gelmini (Affari regionali) con 96.512 e Federico D’Inca (Rapporti col Parlamento) con 95mila.
Elena Bonetti (Pari opportunità e famiglia) ha dichiarato 70.364 euro, mentre il più “povero” risulta essere l’ex ministro e ora sottosegretario agli Affari europei Vincenzo Amendola, che nel 2020 ha dichiarato 33.375 euro.
Per quanto riguarda i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, anche egli “senza stipendio” per il suo ruolo, nel 2019 ha dichiarato 212.911 euro, mentre Franco Gabrielli, ex capo della Polizia e ora sottosegretario con delega alla sicurezza pubblica, ha dichiarato 189.468 euro.