Lettera di un lettore di TPI alla redazione:
Egregio Prof. Conte Lei non è stato, non è e non sarà mai un grillino, è un uomo di centrosinistra ed è il centrosinistra che vorrebbe riformare, anche attraverso la smaterializzazione del Movimento Cinque Stelle, al quale ha tolto persino l’uso di quel linguaggio, a suo dire scurrile, privando il Movimento di quelle parole che andavano dritte come coltelli ai fianchi della più disgustosa, disonesta, miserabile classe politica che l’Italia avesse mai conosciuto.
Quel linguaggio che era riuscito ad incanalare la protesta in direzione pacifica evitando che dopo “una ginnastica di obbedienza si arrivasse all’umano gesto di dare un senso alla violenza”. Una rivoluzione pacifica unica nel suo genere, una rivoluzione che aveva spaventato i ladri di stato molto più che le molotov, le barricate, i lacrimogeni e forse anche delle P38.
Adesso che Lei ha tolto al Movimento anche la sua arma migliore, non mi sembra che il suo bon ton sia troppo incline ad endorsement nei confronti di quello che “dovrebbe essere il suo Sindaco di Roma”. Ho l’impressione che il suo sguardo sia già rivolto verso un ballottaggio dal quale la Sua Sindaca sia solo considerata e non “auspicata” fuori dai giochi.
La vediamo sorridente con Gualtieri, al quale garantisce pieno appoggio al ballottaggio del 3 ottobre, data entro la quale il magnanimo sindaco uscente De Magistris, garantirà al vincitore di Roma il libero accesso alle discariche napoletane (!!!).
Questa sera Virginia Raggi sarà ad un cena elettorale ad Ostia. I giornali locali hanno evidenziato lo scivolone dei fuochi artificiali pagati per il Ferragosto dalla comunità e spostati in data e location ad hoc per la manifestazione elettorale in questione.
Un autogoal che è stato diffuso con articoli dove l’impiego dei fuochi artificiali è stato paragonato a quello che ne fanno i malavitosi quando tornano a casa o intendono comunicare l’arrivo di importanti partite di droga.
Un pretesto che ha dato modo anche a sodali del suo amico Gualtieri di accanirsi fino a presentare esposti in procura. Egregio Prof. Conte, mi piacerebbe che, almeno stasera, Lei faccia un salto a quella cena per provare un’ultima volta ad illuderci che tutto non sia ancora finito.
Maurizio Contigiani
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