Quel pranzo fra Conte, Renzi, Boschi e Alpa: la ricostruzione
Nei giorni dello strappo fra Matteo Renzi e Giuseppe Conte – che potrebbe innescare una crisi di governo – è tornata alla ribalta delle cronache la storia del primo incontro fra i due, già raccontata in diversi libri, tra cui L’Esecuzione, scritto dal giornalista de La Stampa Jacopo Iacoboni.
Era il 2013: Matteo Renzi – oggi leader di Italia Viva – era sindaco di Firenze e non aveva ancora vinto le primarie che lo avrebbero eletto segretario del Partito democratico, Giuseppe Conte – oggi presidente del Consiglio – era invece un professore di diritto e avvocato specializzato in giustizia amministrativa con studio a Roma.
I due si conobbero in occasione di un pranzo al ristorante romano IlSanlorenzo, a poche centinaia di metri dal Senato. Al tavolo erano in quattro: oltre a Renzi e Conte, c’erano Maria Elena Boschi, braccio destro di Renzi, da poco eletta deputata del Pd, e Guido Alpa, illustre giurista piemontese, all’epoca 66enne, considerato il mentore di Conte (i due, pur non essendo soci, dividevano i locali di uno studio legale nel centro di Roma).
Secondo svariate ricostruzioni, Alpa, all’epoca presidente del Consiglio nazionale forense, era interessato a fare la conoscenza del rampante Renzi, che di lì a poco avrebbe preso in mano la guida del Pd, prima, e del governo, poi. Il pranzo fu organizzato dal giurista sfruttando la precedente conoscenza tra Conte e Boschi.
Come raccontato dallo stesso premier in una intervista del 2018 a Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano, Conte ha conosciuto Maria Elena Boschi anni prima di entrare in politica: a Firenze, in una scuola di specializzazione che prepara gli avvocati. “Ogni anno istituiamo una commissione e lei ha fatto domanda e ha vinto. Per due anni mi ha coadiuvato nella correzione dei compiti”, ha rivelato l’attuale presidente del Consiglio.
A tavola la conversazione si sarebbe snodata su due binari: da una parte Alpa e Renzi, dall’altra Conte e Boschi. Dopo quel pranzo sembra che Conte e Renzi non si siano più visti.
Nel settembre 2013 foggiano sarà votato dal Parlamento come membro laico del Consiglio di Giustizia Amministrativa. Nel febbraio 2014 Renzi diventerà premier e affiderà a Boschi il ministero per le Riforme costituzionali. Nel maggio 2014 Guido Alpa sarà nominato consigliere di Leonardo-Finmeccanica. Nel giugno 2018 Conte diventerà a sorpresa presidente del Consiglio nel governo M5S-Lega.
Secondo quanto scrive Marco Lillo su Il Fatto Quotidiano, negli ultimi due anni Renzi avrebbe chiesto più volte a Boschi di mostrargli i messaggi scambiati negli scorsi anni fra lei e Conte. Il leader di Italia Viva “sperava forse di trovare in quegli sms una traccia di sostegno per le riforme stesse o di solidarietà per le polemiche su Banca Etruria”.
“L’uscita sui giornali di qualcosa di simile (ove esistesse) avrebbe potuto incrinare l’immagine di Conte agli occhi del M5S”, scrive Lillo, che cita “fonti ben introdotte nel Giglio magico”. Renzi “tentò in tutti i modi di convincere Maria Elena Boschi a mollare il suo telefonino anche facendo leva sul comune amico Francesco Bonifazi. Nulla da fare. Chissà cosa c’è di vero. Di certo il sentimento di Renzi verso Conte non migliorò”.
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