Ha suscitato sorpresa e scalpore la notizia dell’appoggio al Governo Conte da parte della deputata Renata Polverini, da sempre legata al mondo della destra sociale. Ex leader del sindacato Ugl, ex presidente della Regione Lazio, fino a ieri iscritta a Forza Italia, Polverini, 59 anni, ha votato la fiducia all’esecutivo e ora si dice pronta a sostenere un eventuale partito imperniato intorno alla figura del premier Giuseppe Conte.
“Se nasce un movimento di moderati, magari con Conte, io ci sarò”, spiega in una intervista al quotidiano La Repubblica. Il presidente del Consiglio, sottolinea Polverini, “è una persona che in modo inaspettato è arrivata a fare politica” e “ce la sta mettendo tutta”. “Conte sta lavorando tanto, costretto a prendere decisioni anche impopolari”.
“Renzi ha innescato una crisi al buio, che è totalmente incomprensibile, mentre la politica ha il compito di fare uscire il Paese dalla pandemia e riportare gli italiani alla normalità”, prosegue la deputata. “La crisi economica e sociale è terribile, finora le persone hanno resistito ma sta per scadere il blocco dei licenziamenti, negozi hanno chiuso o stanno per farlo, i ristoratori sono allo stremo. Ora più che mai è necessario un governo che ci porti fuori dalle sabbie mobili e invece ecco che quello stesso governo è stato messo in difficoltà”.
Proprio Renzi ha fatto notare che la storia politica di Polverini non è molto in linea con l’identikit dei “costruttori” delineato da Conte (“europeisti, liberali, popolari, socialisti”): il leader di Italia Viva ha parlato di “soccorso nero”. “Non ho capito se i colori sbiadiscono o si rafforzano a seconda delle circostanze, quando mi ha cercata lui il nero era evidentemente un’altra cosa”, commenta la deputata. Come andò? “Mi hanno cercata loro. Poi la cosa non mi ha convinta”.
Polverini – che contestualmente al voto di fiducia ha annunciato il suo addio a Forza Italia – spiega che ora si iscriverà al Gruppo Misto. “Io ho fatto sindacato, parto da lì. Sono stata a capo dell’Ugl, certo un sindacato di destra, ma sempre occupandomi di lavoro e di diritti dei lavoratori”, ricorda. “Quando mi sono candidata per la presidenza della Regione Lazio ho cominciato a fare politica. La mia prima tessera di partito è stata quella del Popolo delle libertà”.
“Io mi sono ritrovata in passato nella destra sociale, che è diversa da quella di Giorgia Meloni, sovranista e populista”, sottolinea la deputata. “La ‘mia’ destra, ripeto, si riconosceva nei diritti del lavoro, segue gli indirizzi della dottrina sociale della Chiesa”.
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