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    Politico.Eu incorona Meloni: “È la persona più potente d’Europa”. Ma ecco perché non è una buona notizia per l’Italia (né per l’Ue)

    Credit: AGF

    La prestigiosa testata internazionale osserva che nel nostro Paese è in atto un "regresso democratico"

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 11 Dic. 2024 alle 13:06 Aggiornato il 11 Dic. 2024 alle 13:26

    La prestigiosa testata internazionale Politico.Eu incorona Giorgia Meloni come “persona più potente d’Europa” per il 2025 e la definisce “uomo forte”, sottolineando la sua pretesa di usare per sé la forma al maschile “il presidente del Consiglio”.

    “Chi chiami se vuoi parlare con l’Europa? Se sei Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e consigliere chiave del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il numero da chiamare è quello di Giorgia Meloni”, scrive il giornale online edito dal colosso tedesco dell’editoria Springer.

    L’investitura di Politico.Eu è stata accolta con soddisfazione da Fratelli d’Italia. Il partito della premier commenta la notizia sui social così: “Un ponte tra gli Usa e una nuova Europa. Una leadership forte, autorevole e competente. Un orgoglio per l’Italia: grazie Presidente Meloni, avanti a testa alta”.

    Tuttavia, andando a leggere integralmente l’articolo, si ha la conferma che quello di Politico.Eu non è affatto un elogio. La testata internazionale celebra, sì, la forza politica che oggi Meloni può esercitare sul piano italiano ed europeo, ma non lesina dure critiche nei suoi confronti.

    “La stabilità del governo italiano è stata così sorprendente per gli osservatori esterni al Paese che molti non si sono accorti del regresso democratico, soprattutto per quanto riguarda la libertà di parola, verificatosi da quando Meloni è entrata in carica”, osserva il giornale. Che poi elenca alcuni dei soggetti “presi di mira” dalla presidente del Consiglio, da giornalisti a giudici, fino alla Comunità Lgbtq+ e a personaggi famosi come il cantante dei Placebo Brian Molko.

    “L’incapacità dei politici convenzionali di contrastare una narrazione ultranazionalista sempre più popolare e la loro disponibilità a collaborare con Meloni sulla scena europea – scrive Politico.Eu – consentono al primo ministro italiano 47enne (che insiste nell’usare la forma maschile del suo titolo formale, il Presidente del Consigli ) di essere un uomo forte in grado di esercitare un potere enorme in un momento in cui il continente manca di potenti centristi in grado di affrontarla“.

    Tra i leader dell’Unione europea, si legge nell’articolo, molti “hanno accettato Meloni come la rappresentante gradita dello zeitgeist sempre più radicale che sta sbocciando su entrambe le sponde dell’Atlantico”.

    E ancora: “Invece di condannare l’erosione delle libertà civili in atto nell’Italia di Meloni, i leader dell’Ue l’hanno liquidata come una questione interna. La volontà di guardare dall’altra parte ha una spiegazione semplice: mentre la politica di destra ha consolidato il suo potere in patria, ha anche lavorato duramente per convincere i vertici del blocco che è una partner fidata che li sosterrà sulle questioni chiave a cui tengono”.

    Il giornale evidenzia come, da quando è al potere, Meloni è stata protagonista di “un impressionante numero di equilibrismi ideologici” e come le sue posizioni di chiusura sul tema dell’immigrazione stiano attecchendo anche negli altri Paesi europei: “L’ascesa di Meloni – viene sottolineato – ha coinciso con una resa dei conti a livello di blocco con la crisi migratoria, e la politica ha astutamente usato la sua immagine appetibile per far pendere l’Ue verso il suo approccio preferito per affrontare la questione”.

    “Con i tradizionali potenti di Parigi e Berlino praticamente fuori gioco, il primo ministro italiano sta beneficiando di un vuoto di potere che le lascia spazio per portare avanti le sue politiche”, scrive Politico.Eu per argomentare la crescente forza politica della premier. “In un momento di debolezza per i leader convenzionali dell’Ue, si è posizionata efficacemente come un ponte tra un’estrema destra la cui presenza nei governi europei è in costante crescita e i leader liberal democratici che la vedono come una rappresentante accettabile di un movimento che non comprendono del tutto”.

    Secondo la testata internazionale, “la rielezione di Trump darà a Meloni ancora più slancio”, anche perché la presidente del Consiglio “è apparentemente adorata dal miliardario Musk, un fan delle sue politiche sull’immigrazione”.

    “La statura di Meloni in Europa – scrive Politico.Eu – trae vantaggio dalla percezione che lei faccia parte di un fenomeno politico vincente, un movimento globale di populisti ultranazionalisti. E il suo successo nel normalizzare la sua presenza al vertice della struttura di potere del blocco funge da tabella di marcia per personaggi come la leader francese di estrema destra Marine Le Pen“.

    “Finora – conclude l’articolo – Meloni ha usato la sua influenza principalmente in Italia. La domanda ora è se inizierà a flettere i muscoli a livello internazionale e se, con un nuovo vento che soffia attraverso l’Atlantico, continuerà a porsi in modo gradevole con istituzioni come l’Ue e la Nato, o se, come suggerisce Bannon, tornerà alle sue radici di destra e sfiderà lo status quo”.

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