Il senatore Pillon oggi mi attacca per un post su Facebook in cui, facendo riferimento alla non empirica scienza della fisiognomica, scrivo che il suo aspetto fisico e la sua espressione ne rispecchiano idee e parole. Per farlo tira in ballo politici come Laura Boldrini e Roberto Morassut, il giornalista Gad Lerner e le testate dove pubblico i miei articoli, chiedendo a “Odiare ti costa” un riscontro su quanto ho scritto.
Stupisce che il fervente cattolico Simone Pillon sia così sensibile a una critica peraltro assai velata sul suo aspetto fisico; critica che rientra nella libertà d’opinione e non è certo diffamatoria. Viene da chiedersi se si tratti dello stesso Senatore Pillon, condannato per diffamazione per aver sostenuto pubblicamente che un’associazione lgbt diffondeva materiale pornografico nelle scuole.Se sia lo stesso Senatore Pillon che insieme ai suoi colleghi di partito strumentalizza i fatti di Bibbiano per fare indegna propaganda. Se sia lo stesso Senatore Pillon che quotidianamente – proprio su Facebook – equipara le Ong che salvano esseri umani in mare agli scafisti e agli sfruttatori di immigrati: come nel post che ha suscitato il mio commento.
Insomma, fa sorridere un certo vittimismo da parte di chi ogni giorno fomenta l’odio (quello vero) contro chi ha un’idea di famiglia diversa dalla sua, contro le donne e contro i migranti e chi li salva.
Il senatore Pillon, invece di piccarsi per un commento, stia più attento alle parole che utilizza e si esprima con lo stesso garbo istituzionale e la stessa eleganza che lo contraddistingue nella scelta dei suoi “originali” papillon; vedrà che anche la sua espressione risulterà meno contrita e persino i suoi selfie – tra l’altro non consentiti da regolamento nelle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama – ne gioverebbero.