Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Piero Angela l’onorificenza di Cavaliere di Gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Il giornalista e divulgatore scientifico, noto al grande pubblico per il programma tv Quark, con il suo impegno nell’informazione scientifica, ha offerto un contributo determinante alla collettività nel periodo della pandemia Covid. Per questo il capo dello Stato lo ha premiato: “Questo riconoscimento rappresenta il grazie di tante generazioni di italiani”.
All’Ansa Piero Angela racconta: “Sono stato ricevuto con mia moglie dal presidente Mattarella, nel suo studio: è stato molto gentile, ha avuto parole di considerazione per il lavoro che ho svolto finora, e anch’io ho avuto modo esprimergli la gratitudine di tutti noi per il ruolo di punto di riferimento che ha in quest’Italia così litigiosa”.
″È stato un incontro molto gradevole, uno scambio piacevole. E poi tutte quelle sale, salette… Io sono un amante degli arazzi, e il Quirinale ne è pieno”, ha raccontato lo storico divulgatore, 93 anni. Repubblica riporta ulteriori dichiarazioni di Angela, che avrebbe chiesto al presidente un bis di mandato.
“Ho detto al presidente Mattarella che deve ricandidarsi, serve il bis” […] “Anche mia moglie, che mi accompagnava, gliel’ha detto: “Presidente, ci pensi”. È una persona amata, stimata, e rappresenta il Paese. Una sua rielezione sarebbe importante”. Mattarella “Non ha fatto alcun commento, i presidenti non parlano di queste cose, si sa, ma non credo abbia intenzione di farlo. Non è un lavoro facile. Sei sempre in vetrina. Hai sulle spalle grandi responsabilità. Umanamente lo posso capire”.
Il racconto di Piero Angela all’Ansa continua: “Il presidente mi ha dato tutte le insegne, nastri e medaglioni e poi anche un certificato e quindi adesso sono a posto: non posso più avere altre onorificenze, questa è davvero la più importante”, scherza il divulgatore scientifico.
“Al presidente ho detto che anch’io faccio servizio pubblico, lavorando per un’azienda che ha una vocazione così importante: nel mio caso l’impegno è a diffondere la cultura scientifica e tecnologica che è centrale, ci permette di avere tutto quello che abbiamo e di affrontare i problemi che attanagliano la nostra vita”, dice.
“Ho voluto anch’io fargli un piccolo dono, in segno di riconoscenza: il mio libro ‘A cosa serve la politica?‘. L’ho scritto un po’ di anni fa, ma è ancora attuale, affronta il problema della politica con l’ottica della tecnologia e della scienza, proponendo una visione insolita. Gli ho detto: ‘Presidente, so che lei non può leggere tutto questo, ma se mi leggesse le prime 15 pagine…’. E lui ha sorriso e ha promesso che le leggerà. Insomma, gli ho lasciato i compiti a casa”.
“Grazie alla tecnologia, all’energia, l’umanità si è riscattata dalla povertà, la donna ha potuto emanciparsi, la stessa democrazia si è evoluta: pensiamo all’informazione che ha iniziato a girare attraverso i giornali, era la seconda metà dell’Ottocento, mica tanto tempo fa… Oggi – è l’analisi di Piero Angela – la politica ha un ruolo importante nella distribuzione della ricchezza, ma deve averlo ancora di più nella creazione di ricchezza, che vuol dire innovazione, educazione, ricerca”.
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