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    Piera Aiello, la testimone di giustizia eletta con M5S, mostra per la prima volta il suo viso

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 15 Giu. 2018 alle 12:56 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:14

    Piera Aiello, deputata del Movimento Cinque Stelle eletta lo scorso 4 marzo, ha deciso di mostrare per la prima volta il suo viso dopo aver trascorso oltre 25 anni sotto falsa identità a causa della sua situazione di testimone di giustizia che aveva denunciato mafiosi siciliani.

    TPI.it aveva già raccontato la storia di Piera Aiello, che è legata a quella di Rita Atria, sua cognata, che decise poco dopo di lei di diventare testimone di giustizia e si tolse la vita dopo l’uccisione del giudice Paolo Borsellino.

    Piera aveva sposato il fratello maggiore di Rita, Nicola Atria. Suo suocero era don Vito Atria, un mafioso legato alla famiglia degli Accardo, detti “Cannata” di Partanna, in provincia di Trapani.

    Vito Atria fu ucciso nel 1985, appena nove giorni dopo il matrimonio tra Piera e Nicola Atria, nell’ambito di una faida tra le famiglie mafiose locali degli Accardo e degli Ingoglia.

    Dopo l’assassinio del padre, Nicola cercò di vendicarlo, tendendo un agguato a quello che ritiene essere il suo assassino. L’attacco però fallì, e il 24 giugno 1991 anche Nicola fu ucciso.

    Fu allora che Piera decise di iniziare a collaborare con i magistrati della procura di Marsala, guidati da Paolo Borsellino.

    Pochi giorni dopo, anche sua cognata Rita prese la stessa decisione. Iniziò così un periodo in cui le due donne vissero in diverse località e rivelarono le informazioni in loro possesso ai magistrati.

    “Oggi decido di scoprire il mio volto, e con esso la mia grinta, la mia sete di verità e giustizia”, ha scritto Piera Aiello sulla sua pagina Facebook. “Da oggi ho bisogno del vostro supporto, del vostro aiuto, oggi più di prima”.

    Piera Aiello ha scelto di mostrare in pubblico il proprio volto a Valderice, in occasione delle commemorazioni per il 35esimo anniversario dell’omicidio del capitano Mario D’Aleo, dell’appuntato Giuseppe Bommarito e del carabiniere scelto Pietro Morici, vittime di un agguato mafioso a Palermo il 13 giugno 1983.

    “Sono stata eletta nella mia terra”, ha detto in quell’occasione. “Con questa candidatura mi sono riappropriata del mio territorio, che mi hanno tolto 27 anni fa quando mi hanno portata via. Del mio nome mi sono riappropriata, in un secondo momento, quando sono entrata alla Camera. Adesso mi riapproprio del mio volto”.

    Qui la foto del volto di Piera Aiello pubblicata in un post del Blog delle Stelle.

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