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    Il ministro Pichetto Fratin: “Vogliamo riportare il nucleare in Italia”

    Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 20 Set. 2024 alle 16:08

    Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin vuole riportare in Italia l’energia nucleare. Il ministro annuncia il prossimo varo di un disegno di legge per il rilancio del settore attraverso i piccoli reattori modulari di nuova generazione.

    Pichetto Fratin ne parla in un’intervista al quotidiano La Stampa: “Il nostro Paese risparmierà fino a 34 miliardi di euro l’anno”, assicura. Ma i tempi saranno lunghi. In base alla tabella di marcia del ministro, infatti, per passare “dalla sperimentazione alla produzione” bisognerà attendere “i primi anni Trenta”.

    Di fronte al caro-energia, “l’unica soluzione è il nucleare di nuova generazione da affiancare all’energia prodotta dalle rinnovabili tradizionali”, sostiene Pichetto Fratin.

    “Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione – dice – dobbiamo eliminare progressivamente il carbone, il petrolio e infine il gas”. Ma “con le tecnologie di oggi non possiamo contare soltanto sulle rinnovabili perché non sono continuative e non abbiamo ancora le sufficienti capacità di accumulo, si sprecherebbe troppo per trasportare l’energia dal luogo in cui si produce a quello in cui principalmente si consuma. Ecco perché – osserva il ministro – con una domanda di energia in continuo aumento abbiamo voluto nel nostro mix energetico del futuro il nucleare di ultima generazione che, ricordo, è stato inserito nella tassonomia europea come fonte green di produzione energetica”.

    Pichetto Fratin sostiene che i piccoli reattori modulari di nuova generazione “avranno un grande impatto perché ci sono aziende italiane alla guida dei principali e più avanzati progetti di ricerca, attivi nel mondo nel campo della fissione avanzata e dell’energia da fusione. E poi perché saremo in grado di garantire energia al nostro sistema industriale a un costo concorrenziale”.

    “Non possiamo più andare avanti con l’energia che costa il doppio rispetto al resto d’Europa”, insiste il ministro. “È una battaglia che abbiamo iniziato un anno fa per le famiglie e per le imprese italiane. Con grande soddisfazione vediamo crescere il consenso intorno alla nostra iniziativa. Con il 22% di nucleare nel nostro futuro mix energetico nazionale, potremo far risparmiare al nostro Paese fino a 34 miliardi l’anno”.

    E le scorie? “Le vecchie scorie – risponde Pichetto Fratin – potremmo lasciarle ancora in Francia e in Inghilterra, continuando a pagare un affitto, in attesa di portarle in un deposito geologico che sarebbe bello se fosse unico e europeo. Il vero problema sono i rifiuti di bassa e media intensità, soprattutto di origine sanitaria, che produciamo quotidianamente. Per quelli abbiamo il dovere di trovare la soluzione con uno o più depositi nazionali”.

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