Il piano di Renzi e Salvini per far cadere Conte e andare al governo
Matteo Renzi vs Giuseppe Conte: atto secondo. La tregua è finita e il leader di Italia Viva approfitta dell’emergenza coronavirus per rilanciare l’ipotesi di un nuovo esecutivo.
“Con questa emergenza – suggerisce al capogruppo dem Andrea Marcucci, accompagnato da un altro senatore del Pd – un nuovo governo con dentro tutti è l’unica soluzione possibile, la migliore”. Sotto gli occhi attenti di Maria Elena Boschi, il fondatore di Italia Viva aggiunge: “Penso che la fase del governo Conte sia esaurita. Siamo già oltre. Bisogna unirsi e lavorare a misure straordinarie per risollevare l’economia”.
Che dietro alla proposta di unità nazionale si celi la richiesta di un passo indietro di Giuseppe Conte? Probabile. Per questo, il premier potrebbe prendere posizione già oggi a Napoli, a margine del bilaterale con Emmanuel Macron. Un vertice – ma ancor più la passeggiata nel centro cittadino fianco a fianco – da trasformare in uno spot rassicurante per i partner Ue.
Eppure, l’amo lanciato da Renzi sembra aver trovato i primi pesci pronti ad abboccare: Giancarlo Giorgetti gioca come ala: “La situazione è grave. Se serve un governo di emergenza? L’emergenza c’era prima e ci sarà anche dopo il coronavirus…”, insiste l’ex sottosegretario a Montecitorio.
Ma c’è di più, anche il leader leghista che ripete insistentemente quanto l’attuale esecutivo sia impreparato a fronteggiare l’emergenza, dà il suo appoggio: “Se c’è da prendere in mano il paese prima che affondi, con una data certa delle elezioni noi siamo pronti”, ha detto ieri Matteo Renzi in conferenza stampa al Senato.
A chi chiede a Matteo Salvini se immagina un appoggio a un governo di solidarietà nazionale, il capo della Lega risponde: “Noi siamo a disposizione, ma non disponibili a inciuci o accordi strani”, purché ci sia “la garanzia di una data certa per il voto”.
Come riporta La Stampa, se nei prossimi 15 giorni l’Italia continuerà a restare il Paese europeo più martoriato dal Coronavirus, in un crescendo di contagiati e di vittime e al tempo stesso si avvicinerà lo spettro della recessione, diventerebbero più concreti due eventi a catena: la “naturale” caduta del governo Conte e la contestuale nascita di un governo di unità nazionale. Un esecutivo per salvare l’Italia dalla doppia emergenza, sanitaria ed economica. Con tutti dentro: il Pd e la Lega, i Cinque stelle e Fratelli d’Italia.
In serata Salvini ha fatto un ulteriore passo. Ha fatto capire di avere chiesto un incontro al Presidente della Repubblica: “L’emergenza nazionale c’è. Lo ripeto col massimo dello spirito costruttivo. Non vorremmo che dopo aver sottovalutato l’emergenza sanitaria, si sottovalutasse quella economica. Sono sicuro che l’emergenza sanitaria verrà ricondotta a numeri normali, quella economica se non si prende in mano subito, no. Stiamo valutando anche l’ipotesi di chiedere contatti ai massimi vertici del Paese, perché ogni ora che si perde è un’ora che non torna più”.
Il cantiere così resta nella mente di Renzi, che soltanto una settimana fa ipotizzava un esecutivo guidato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri o dalla presidente della Consulta Marta Cartabia, se non dall’ex presidente Bce Mario Draghi.
Con Salvini il dialogo, raccontano, è tanto costante quanto sotto traccia. Comune l’obiettivo di defenestrare l’inquilino di Palazzo Chigi. Ma finisce lì. Con tutta l’ostilità del Pd al piano. “Sciocchezze”, è il giudizio tranchant dei ministri dem. Finché l’interlocutore si chiama Salvini ogni strada è preclusa.