“Si è prodotta una rottura tra il Partito democratico e i ceti più deboli, che noi abbiamo il dovere di provare a rappresentare e con cui dobbiamo ricostruire un rapporto. Abbiamo avuto un programma chiaro ma non la credibilità di portarlo avanti. L’identità non è una cosa astratta, ma è legata a quello che fai, noi non somigliavamo alle cose che dicevamo”, così Beppe Provenzano, a margine della lunga direzione nazionale dem di giovedì 6 ottobre, la prima dopo la sconfitta elettorale, durata dieci ore. “Dobbiamo aprirci”, annuncia il vicesegretario. “Oggi è iniziata una discussione importante che proeguirà, vogliamo che partecipino anche le persone che non ci hanno votato, ma dobbiamo anche ascoltare, non solo discutere tra di noi, le ragioni per cui pezzi di società non hanno guardato a noi”, aggiunge.