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    Convincere Zingaretti o puntare su Calenda? La prima grana per Letta è sulla corsa al Campidoglio

    Di Marco Antonellis
    Pubblicato il 17 Mar. 2021 alle 14:02 Aggiornato il 17 Mar. 2021 alle 14:03

    L’Avviso ai naviganti pesante come un macigno indirizzato ai capibastone PD (Orlando, Franceschini, Guerini) non poteva arrivare da fonte più autorevole, Giuseppe Guzzetti: “Mollate le poltrone”.

    L’ex presidente di Fondazione Cariplo e Acri, uno degli uomini più potenti d’Italia è ancora ascoltatissimo in tutti gli ambienti che contano del Belpaese, Quirinale compreso.

    L’uomo, col quale Enrico Letta ama confidarsi, sa interpretare perfettamente ansie e speranze del neo segretario PD e dice apertamente quello che il neo segretario non ha il coraggio di dire: se le correnti non faranno un passo indietro a cominciare dai capigruppo di Camera e Senato sarà inutile parlare di nuovo Pd e più che di fronte al Letta 1 ci ritroveremmo molto presto al Zingaretti bis.

    Non per niente la prima grana di Letta segretario è l’autocandidatura, sbagliata nei tempi e nei modi, di Gualtieri a Sindaco di Roma. Si racconta infatti che il neo segretario del Pd sia molto irritato da questa improvvisa accelerazione. Non ne sapeva nulla, così come non ne sapeva nulla Nicola Zingaretti, che anzi la scorsa settimana aveva raccomandato all’ex ministro prudenza, calma, e soprattutto di fare le primarie.

    Invece Gualtieri è partito come un razzo: i più maliziosi dicono per impedire a Zingaretti qualsiasi possibilità di candidatura in Campidoglio. Il Presidente della Regione va dicendo a tutti che non ci pensa proprio, ma forse dalle parti di Gualtieri non devono essersi fidati e hanno deciso di entrare in tackle su un qualsiasi ripensamento dell’ex segretario Pd.

    Il risultato è stato disastroso, ed ora Letta giustamente ha fermato tutto e vuole metterci mani e testa. Che farà ora il nuovo inquilino del Nazareno? Sicuramente avrà visto i sondaggi riservati che, come anticipato da TPI, non sono affatto buoni per Gualtieri. E quindi, davanti a sé ha due strade: o convincere il riottoso Zingaretti, o portare tutto il Pd su Carlo Calenda. A meno che non voglia ripiegare su Gualtieri, magari rinforzandolo con un passaggio alle primarie. In tutti i casi per Gualtieri la strada sembra farsi in salita.

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