Il messaggio del giovane attivista renziano a Renzi dopo la scissione
Non tutti i renziani seguiranno Matteo Renzi nell’addio al Partito Democratico. Non lo faranno tanti deputati e senatori, visto che i nuovi gruppi alla Camera e al Senato saranno composti in tutto da appena trenta parlamentari, come ha spiegato proprio l’ex premier. Ma non lo faranno probabilmente nemmeno tanti militanti che con il leader fiorentino hanno finora condiviso un intenso percorso di politica attiva. È quanto dimostra un lungo post pubblicato oggi su Facebook da un giovane attivista Dem che ha seguito Renzi fin dall’estate del 2012, da quando aveva 16 anni, un intervento sul social che ha avuto centinaia di reazioni.
“Non capisco né i contenuti né i tempi di questa operazione, e trovo folle che si possa chiudere tutto quanto con tanta leggerezza”, è uno dei passaggi del messaggio di Marco Pierini, attivo al fianco di Renzi dai tempi dei comitati. “Non condivido la scelta di uscire e la trovo la negazione del sogno a cui quel sedicenne dal ciuffo improbabile aveva aderito sette anni fa al grido di ‘sono nato democratico e non torno indietro'”.
Marco dice di non condividere anche le motivazioni che vengono esposte per giustificare la rottura. “Per la dignità di un progetto collettivo che ha cambiato la storia politica italiana – scrive – vi chiedo di non lanciarvi in improbabili spiegazioni sul ritorno ai Ds, D’Alema e Bersani che rientrano, la frammentazione proporzionale, il Pd che si grillizza: tutte queste cose sono possibili prodotti della scissione che state consumando, non cause, e credo che la storia comune fatta insieme meriti di più di questi specchietti per le allodole”. “Rimane – continua il giovane attivista del Partito Democratico – il dolore per questa storia, anche umana, che non doveva finire così, per un patrimonio di valori che aveva tanto da dare all’Italia e che rischia di perdersi in una rocambolesca scommessa ‘napoleonica’ e proporzionalista, spacciata per ‘separazione consensuale'”.
Marco dice di essere comunque grato a Renzi per quello che ha vissuto e imparato negli anni, ma – scrive – “non riuscirò ad esprimere a parole il dolore che una scelta così mi porta nel cuore”. “Riguardo il me 16enne sette anni dopo e scelgo di rimanere, in nome dei valori e dello spirito che ci hanno animato da sempre”, continua.
Nel post Facebook l’attivista si rivolge anche direttamente all’ex premier ed ex segretario. Dice di voler restare nel partito “in nome di quello che ci siamo sempre detti, Matteo, e non dovrebbe stupirti questa mia posizione (te le ho sempre dette tutte)”. “Continuerò a portare nel cuore tutto quanto, dal primo momento in cui ho attraversato il cortile di Palazzo Vecchio a quel cinque schiacciato nel retropalco della Leopolda. Oggi le nostre strade si dividono e non per scelta mia”.
E infine: “Altro non riesco a dire. Forse è pure troppo, o forse non è niente, perché davvero questa è stata la mia vita fino ad oggi e vedersi chiudere questo capitolo così è semplicemente ingiusto”.