La Commissione Esteri della Camera dei Deputati ha votato ieri una risoluzione che prolunga lo stop alla vendita di bombe d’aereo e missili verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi, materiale militari che sicuramente sono stati utilizzati in passato per colpire la popolazione civile in Yemen. Risoluzione presentata con prima firma delle deputate Yana Chiara Ehm (M5S) e Lia Quartapelle Procopio (PD).
Nel testo di risoluzione votato dalla maggioranza oltre a una ricostruzione della situazione attuale e delle precedenti decisioni prese dal Parlamento italiano vengono date importanti e precise indicazioni al Governo.
Per prima cosa, infatti, si impegna l’Esecutivo a “mantenere la sospensione della concessione di nuove licenze per bombe d’aereo e missili che possono essere utilizzati a colpire la popolazione civile, e della loro componentistica” verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi misura già in essere da metà 2019 (e con scadenza prevista a gennaio 2021) oltre che “a valutare la possibilità di estendere tale sospensione anche ad altre tipologie di armamenti fino a quando non vi saranno sviluppi concreti nel processo di pace”.
Ma il voto parlamentare di ieri va anche oltre rispetto alle decisioni del 2019 (prese dalla precedente maggioranza di Governo) chiedendo di “adottare gli atti necessari per revocare le licenze in essere”, che quindi non potranno più essere riattivate una volta terminata la sospensione. Nel testo si chiede di valutare infine la possibilità di adottare mirate misure sospensive nei confronti di tutti i Paesi coinvolti attivamente nel conflitto in Yemen e dunque non solo verso i due principali attori del conflitto, come da mesi chiedono le nostre Organizzazioni.
“Con una crisi umanitaria senza precedenti e una guerra che ha distrutto gran parte dei mezzi di sussistenza, siamo orgogliosi della risoluzione appena votata in Commissione volta a confermare il blocco dell’export di bombe d’aereo e missili verso Paesi come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi coinvolti nel conflitto in Yemen. La risoluzione impegna altresì il governo a valutare l’opportunità di estendere tale sospensione anche per altre tipologie di armamenti e ad altri Paesi coinvolti nel conflitto. Un grande passo in avanti a tutela e salvaguardia della popolazione civile, ormai dimenticata, in Yemen. Siamo un Paese che ha la pace come principio costituzionale e non possiamo ne’ dobbiamo essere complici con vendite di armi, dei Paesi in conflitto”. Lo dichiarano in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Esteri.
“Chiediamo – continuano – di operare uno sforzo necessario al rilancio del processo e una soluzione diplomatica, multilaterale del conflitto, attraverso maggiore sostegno dei negoziati di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite”. “Il MoVimento 5 Stelle segue con attenzione la questione yemenita. Chiede infine giustizia per i crimini commessi a danno della popolazione civile e ritiene doveroso appoggiare quanto prima una risoluzione pacifica del conflitto”, conclude la nota.
“È importante sapere che a gennaio le bombe prodotte in Italia che già hanno causato tante morti non riprenderanno a partire alla volta di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Il nostro obiettivo finale è un embargo quantomeno europeo su tutti gli armamenti e verso tutti gli attori del conflitto in Yemen e la Risoluzione votata oggi costituisce passo positivo (anche se non completo) verso un tale risultato. Accogliamo con favore questa presa di posizione della Commissione Esteri della Camera, ringraziando chi ha lavorato per renderla possibile”, commenta il coordinatore campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo, Francesco Vignarca. “Ci aspettiamo ora che il Governo implementi a breve gli impegni votati dal Parlamento e faccia gli opportuni passi per allargarne ulteriormente la portata”.
Già altri Paesi prima dell’Italia hanno fatto passi analoghi. Amnesty International Italia, Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia e Rete Italiana Pace e Disarmo chiedono ora al Governo di recepire in maniera rapida le indicazioni del Parlamento, in modo che la sospensione continui a rimanere effettiva anche dopo la sua prima scadenza e di farsi protagonista di una iniziativa a livello europeo volta ad un embargo completo su tutti i sistemi d’arma verso gli attori coinvolti nel conflitto e verso i Paesi che commettono violazioni di diritti umani o crimini di guerra.
Leggi anche: Guerra in Yemen, nel 2019 l’Italia ha venduto armi per 187 milioni ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi; 2. Yemen: le bombe made in Italy che uccidono i civili. L’inchiesta di TPI svela il business di armi tra Arabia Saudita e Italia / 3. Ecco tutti i paesi in guerra a cui l’Italia vende le armi: un bilancio per il 29esimo della legge sull’export
Leggi l'articolo originale su TPI.it