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    Open Arms, Salvini indagato: “Ma i magistrati non hanno di cosa occuparsi? Prima o poi chiederò conto di come usano il denaro pubblico”

    Il leader della Lega Matteo Salvini
    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 19 Nov. 2019 alle 11:06 Aggiornato il 19 Nov. 2019 alle 11:17

    Salvini indagato: “Ma i magistrati non hanno di cosa occuparsi?”

    Non è tardato ad arrivare un commento di Matteo Salvini sulla vicenda Open Arms, per cui risulta indagato dalla Procura di Agrigento per sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio. La vicenda è quella della nave della ong spagnola Proactiva Open Arms bloccata con 164 migranti a bordo al largo di Lampedusa per 20 giorni, lo scorso agosto. L’ex vicepremier ed ex ministro dell’Interno negò l’approdo fino all’intervento del procuratore, che ordinò il sequestro della nave e lo sbarco dei migranti, dopo un’ispezione a bordo.

    “Mi domando – ha dichiarato stamane Salvini – se in Procura ad Agrigento non abbiano cose più serie di cui occuparsi. Usano denaro pubblico, prima o poi mi verrà voglia di chiedere conto di come lo usano. È la seconda, la terza, la quarta, la quinta inchiesta. Ho fatto quello che gli italiani mi chiedevano di fare, ho difeso i confini, inizio a essere stufo”. “Magari chiederemo conto a qualcuno di come utilizzano il tempo e il denaro che i cittadini italiani investono in giustizia – ha concluso – perché temo che ad Agrigento e in Sicilia ci siano temi ben più gravi che rompere le scatole a Matteo Salvini”.

    Il leader della Lega ha parlato arrivando al 19esimo Congresso nazionale del Sap a Rimini.

    Per Salvini si tratta di un caso Diciotti bis. Il segretario leghista fu già indagato per sequestro di persona per aver trattenuto migranti a bordo di una nave negando lo sbarco: è la vicenda della nave militare Diciotti. In quel caso però il Senato negò l’autorizzazione a procedere al tribunale dei Ministri di Catania nei confronti del ministro.

    Ora la Procura di Agrigento ha passato il fascicolo alla Dda di Palermo competente per valutare le ipotesi di reato che dovranno essere sottoposte al tribunale dei Ministri. Il fascicolo è arrivato ieri sul tavolo del procuratore capo Franco Lo Voi. Entro dieci giorni Lo Voi dovrà decidere se confermare le ipotesi di reato, riformularle o chiedere l’archiviazione.

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