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    Salvini a processo per il caso Open Arms, l’ex capomissione: “Che nessuno resti impunito”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 13 Mag. 2022 alle 08:55 Aggiornato il 13 Mag. 2022 alle 09:00

    “Che nessun colpevole rimanga impunito”, lo ha detto Anabel Montes, la ex capomissione della Ong Open Arms, a poche pre dall’udienza a carico di Matteo Salvini che si terrà oggi a Palermo. Il leader della Lega è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per avere lasciato in mare 147 migranti nell’agosto del 2019. Montes nell’udienza di oggi salirà sul banco dei testimoni: “Alle 9.30 inizia la prossima sessione del processo contro l’ex ministro dell’interno italiano Matteo Salvini per sequestro di persone e abuso di potere vietando lo sbarco delle persone salvate in tre operazioni di salvataggio nel Mediterraneo centrale ad agosto 2019”, ha dichiarato.

    La sua difesa mi chiama a testimoniare come capo missione della ong Open Arms al momento dei fatti. Che nessun colpevole rimanga impunito”, ha aggiunto. Sempre oggi nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo saranno sentiti Katia Valeria Di Natale, medico dell’Ordine di Malta e Fabrizio Mancini, direttore del servizio immigrazione presso la direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere del Ministero dell’Interno. Salvini sarà in aula, accompagnato dal suo legale, l’avvocata Giulia Bongiorno. “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”. Articolo 52 della Costituzione. Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro. Prima l’Italia. Sempre”, aveva Matteo Salvini subito dopo aver ricevuto la notizia del rinvio a giudizio.

    Salvini è stato rinviato a giudizio per aver bloccato in mare la nave della Ong spagnola bloccata con 147 migranti a bordo per 19 giorni nell’agosto 2019 quando ricopriva il ruolo di ministro dell’Interno. Il leader della Lega ha sempre sostenuto che la nave sarebbe dovuta attraccare a Malta, in Spagna o in Tunisia poiché “l’Italia non aveva alcuna competenza e alcun obbligo con riferimento a tutti i salvataggi effettuati dalla nave spagnola Open Arms in quanto avvenuti del tutto al di fuori di aree di sua pertinenza”.

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