Aveva acceso il dibattito già dalla vigilia, lo fa a maggior ragione ora, visto l’esito. Alle Olimpiadi di Parigi la pugile azzurra Angela Carini ha deciso di ritirarsi dopo appena 45 secondi dall’inizio del suo incontro con la pugile algerina intersex Imane Khelif. Carini ha subito due duri colpi dalla sua avversaria, e ha quindi deciso di ritirarsi. Subito dopo si è inginocchiata, scoppiando in lacrime. A caldo l’atleta campana ha commentato: “Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta. Esco a testa alta”.
Un match che aveva già fatto molto discutere nelle ore precedenti, accendendo lo scontro politico. Khelif era stata esclusa dai mondiali perché il suo Dna ha un cromosoma maschile. Ma il Comitato Olimpico Internazionale ha stabilito che Khelif poteva regolarmente disputare il torneo femminile di boxe. Dopo la decisione di Carini di ritirarsi, la destra italiana appoggia la pugile italiana e condanna la scelta del Cio.
La premier Giorgia Meloni, in queste ore a Parigi in visita a Casa Italia, ha commentato a caldo: “Mi dispiace, mi ero emozionata ieri quando ha scritto combatterò perché in queste cose sicuramente conta anche la dedizione, la testa, il carattere. Però poi conta anche poter competere ad armi pari. E dal mio punto di vista non era una gara pari”.
E ancora: “È un fatto che con i livelli di testosterone presenti nel sangue dell’atleta algerina la gara in partenza non sembra equa. C’erano anche profili legati alla sicurezza e penso anche che dobbiamo fare attenzione, nel tentativo di non discriminare, a discriminare. Io sono anni che tento di spiegare che alcune tesi, portate all’estremo, rischiano di impattare sui diritti delle donne. Io penso che atleti che hanno caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammesse alle gare femminili ma non perché si voglia discriminare qualcuno ma per tutelare il diritto delle atlete di poter competere ad armi pari”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.
“Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce ma il suo ritiro le fa onore. L’aspetto in Senato per abbracciarla”. A scriverlo su X, sotto la fotografia della pugile Angela Carini in ginocchio a terra, è il presidente del Senato Ignazio La Russa. Sul caso interviene a caldo anche Salvini: “Picchia troppo forte, non è giusto”. Brava Angela, hai fatto bene! La nostra atleta si è dovuta ritirare contro Imane Khelif, prima di scoppiare in lacrime per tanti sacrifici andati in fumo. Una scena davvero poco olimpica: vergogna a quei burocrati che hanno permesso un match che evidentemente non era ad armi pari. Se ne sono accorti tutti in Italia e nel mondo, tranne i distratti commentatori della RAI. Un abbraccio ad Angela, forza!”, ha scritto il leader della Lega sui social.
“Tutta la nostra solidarietà ad Angela Carini, vittima di un’ideologia che colpisce lei e con lei tutte le donne. Oggi è una pagina nera per le donne, è una pagina nera per lo sport, e anche per la verità. Una verità che ancora questa mattina in tanti hanno provato a mascherare, affermando che Imane Khelif sarebbe “sempre stata donna”, in quanto “intersex”. Anche su questo sarebbe bene fare chiarezza: la persona che oggi ha ingiustamente vinto una competizione che di sportivo non ha avuto nulla, è una persona con cromosomi maschili, con corpo e fisicità maschili”. Così, in un post su Facebook, la ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella.
Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce ma il suo ritiro le fa onore. L’aspetto in Senato per abbracciarla. pic.twitter.com/WRUtLnrKju
— Ignazio La Russa (@Ignazio_LaRussa) August 1, 2024
⚠️ “Picchia troppo forte, non è giusto”. Brava Angela, hai fatto bene!
La nostra atleta si è dovuta ritirare contro Imane Khelif, prima di scoppiare in lacrime per tanti sacrifici andati in fumo.
Una scena davvero poco olimpica: vergogna a quei burocrati che hanno permesso un… pic.twitter.com/XMjYLSDOAb— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) August 1, 2024